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Sabato, 20 Aprile 2024
INQUINAMENTO

Guerra alle auto diesel: "Le vieteremo in città"

A Parigi si pensa a un divieto totale della circolazione per i motori "neri". Londra punta a tasse record per chi vuole entrare in città. Ma le case automobilistiche insorgono: "Sciocco e sbagliato"

Da tempo si discute sulla pericolosità, per l'ambiente e per la salute, dei motori diesel. Una polemica infinita che in Italia ha avuto il suo "apice" nel luglio del 2012 quando il Codacons persentò un esposto alla procura di Milano chiedendo l'immediato sequestro di tutti i veicoli alimentati a diesel immatricolati nella Provincia". La motivazione: "Per l'Organizzazione mondiale della sanità i gas di scarico dei motori diesel sono causa di tumore ai polmoni negli esseri umani".

In effetti, almeno stando alle tabelle "inquinanti" dell'Oms, i diesel sono pericolosi per la salute tanto che due anni fa le emissioni provenienti da questi motori furono "promosse" dal gruppo 2, quello delle sostanze probabilmente cancerogene, al gruppo 1, quello delle sostanze definite "cancerogene certe" per l'uomo. Di quell'esposto s'è persa traccia, così come del dibattito in Italia in merito alla tematica al centro della denuncia. E in questi due anni le immatricolazioni delle vetture diesel sono cresciute a dismisura rispetto a quelle alimentate con benzina verde. Tutto grazie al maggior risparmio economico dovuto soprattutto ai prezzi e ai consumi. E se in Europa un'auto su due va "a gasolio", in Italia la quota si innalza al 55%.

Ma se in Italia tutto è fermo, altrove non è così. Dal salone dell'auto di Ginevra, infatti, arriva forte e chiara la presa di posizione dei costruttori, pronti alla guerra "se arriveranno divieti e nuove leggi più severi sui motori diesel". In prima fila, Sergio Marchionne che dalla riunione dell'associazione dei produttori europei (Acea) tuona: "Proibire motori a gasolio o dire che sono la fonte di tutti i mali è sciocco e sbagliato". Il nemico pubblico numero uno per i costruttori è una donna: Anne Hildago, sindaco di Parigi. E' lei alla guida del movimento "no diesel". Il suo obiettivo: chiudere Parigi alle auto diesel nel 2020 e abbattere, così, il livello di inquinamento della città. Un'idea che ha iniziato a fare proseliti: Londra in prima fila.

Le immagini dal salone dell'auto di Ginevra

Per i produttori, la campagna della Hidalgo è puramente populista: "Mettere sullo stesso piano tecnologie di 10-15 anni fa con i moderni motori è un po’ come paragonare i moderni smartphone ai primi cellulari". A parlare è la Renault, chiamata direttamente in causa dalla prima cittadina di Parigi. La Renault ha da tempo cavalcato l’onda verde, il suo "Tweezy", micar elettrica, è un modello all'avanguardia ma impossibile da vendere: in un anno ne sono stati immatricolati solo 50mila modelli. Il motivo? Costano (7mila euro per una monoposto), hanno un autonomia di pochi chilometri (al massimo duecento) e le colonnine per fare "il pieno" sono poco diffuse. 

La guerra al diesel, quindi è solo iniziata. La Senna e il Tamigi saranno libere dalle auto più inquinanti: il comune obiettivo è il 2020. Per quella data, Parigi sarà vietata del tutto mentre per entrare a Londra, chi non ha un'auto Euro 6, pagherà ogni giorno 21,50 sterline (circa 27 euro),

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