rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Ambiente

Xylella, la peste degli ulivi costa cara all'Italia: ultimatum dall'Europa

Trenta giorni per rispondere alla Commissione europea che chiede l'abbattimento di migliaia di ulivi, poi partirebbe la procedura d'infrazione. Durissima la reazione di Coldiretti Puglia che attacca: "Inaccettabile"

L'Italia non ha agito con le misure richieste dall'Ue per contenere la Xylella fastidiosa, il batterio considerato responsabile della sindrome da disseccamento degli ulivi in Puglia. Per questo la Commissione europea ha inviato oggi una nuova messa in mora al Belpaese, che sostituisce la prima, inviata nel dicembre 2015. 

Il commissario Ue responsabile per la Sicurezza alimentare, Vytenis Anriukaitis, aveva avvertito la settimana scorsa il ministro delle Politiche agroalimentari, Maurizio Martina, in un incontro bilaterale a Bruxelles, che "in mancanza di un'azione immediata" per contenere l'epidemia della Xylella, la Commissione non avrebbe avuto altra scelta che rilanciare la procedura d'infrazione con una nuova messa in mora che, come annunciato, è arrivata. 

Il nuovo richiamo di Bruxelles, rispetto a quello inviato a dicembre, prende in conto una modifica importante, introdotta dal Comitato permanente Ue su piante, animali, alimenti e mangimi a metà aprile; la modifica estende la zona contaminata per circa 40 km a Nord-Ovest dell'area iniziale, limitata alla sola provincia di Lecce. Nell'area demarcata, non si applica l'obbligo (esistente al suo esterno per eventuali nuovi focolai) di abbattere tutte le "piante ospiti", ovvero quelle potenzialmente attaccabili dalla Xylella, in un raggio di 100 metri attorno agli alberi infetti. Non devono neanche essere distrutti gli ulivi in cui viene riscontrata la presenza del batterio, a meno che gli alberi non siano situati nella "fascia di eradicazione", una fascia larga 20 km. Di conseguenza, si riduce notevolmente il numero di ulivi infetti e di altre piante "ospiti" che l'Ue vuole siano rimossi. 

Adesso, in soli 30 giorni, invece degli usuali due mesi, l'Italia dovrà rispondere. Se non dovesse agire nemmeno questa volta, scatterebbe la procedura d'infrazione che potrebbe portare ad una multa salatissima.

Durissima la reazione di Coldiretti Puglia che attacca la decisione dell'Ue. '"Armiamoci e partite' - afferma in una nota il presidente Gianni Cantele - è stato negli ultimi tre anni il monito dell'Ue che sulla questione Xylella fastidiosa ha responsabilità gravi sia per l'introduzione del batterio che per la gestione dell'emergenza. Dopo essersi lavata le mani circa eradicazioni, indennizzi, ricerca, la mancanza di efficaci misure di controllo alle frontiere e del doveroso embargo avverso le aree da cui proviene il batterio che sta distruggendo gli ulivi a Lecce, Brindisi e Taranto, come ad esempio il sud America al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto, hanno causato un danno irreparabile all'olivicoltura pugliese". Secondo Cantele, "per colpa delle frontiere comunitarie colabrodo la Xylella fastidiosa è ormai una malattia europea e l'Ue non può continuare a bacchettare gli Stati membri, senza individuare misure opportune di sostegno contro la malattia".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Xylella, la peste degli ulivi costa cara all'Italia: ultimatum dall'Europa

Today è in caricamento