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Martedì, 16 Aprile 2024
Ambiente

Ondate di calore, Legambiente: "In undici anni quasi 24mila morti in Italia"

I dati emergono dall'analisi del Dipartimento di Epidemiologia SSR del Lazio. Nella sola Roma circa 7.700 decessi attribuibili a ondate di calore dal 2000

In undici anni secondo Legambiente ci sono stati quasi 24mila morti in Italia attribuibili alle ondate di calore in ben 23 città. Solo a Roma, dal 2000 i decessi sarebbero circa 7.700. Sono alcuni dei dati che emergono dall'analisi realizzata dal Dipartimento di Epidemiologia SSR del Lazio e presentata da Legambiente, che ha promosso un osservatorio sugli effetti dei cambiamenti climatici nelle città italiane (cittaclima.it).

Nello specifico, tra il 2005 e il 2016, in 23 città italiane le ondate di calore hanno causato 23.880 morti. L'analisi dimostra l'importanza delle politiche di adattamento, perché l'esatta conoscenza delle zone urbane a maggior rischio sia rispetto alle piogge che alle ondate di calore è fondamentale per salvare vite umane e limitare i danni. Legambiente ha presentato questi dati a metà giugno all'interno del dossier 'Le città alla sfida del clima'.

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Per ridurre i pericoli per le persone e prevenire anche le ondate di calore, con le temperature record di questi giorni , "servono nuove politiche per le città, risorse e un coordinamento nazionale per aiutare i sindaci di fronte a fenomeni di una portata senza precedenti - dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente - Come si sta facendo negli altri Paesi e nelle altre città europee, bisogna accelerare negli interventi che permettono di ridurre l’impatto del calore nei periodi estivi e delle alluvioni negli spazi urbani, oggi estremamente vulnerabili, e dove vive la maggioranza della popolazione".

"Al governo chiediamo di approvare quanto prima il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici e di mettere al centro gli interventi che riguardano le città, anche con un regolamento che finalmente fermi l’impermeabilizzazione dei suoli, che è una delle cause del calore nei periodi estivi, e che preveda interventi di recupero dell’acqua, salvaguardia degli spazi verdi, di utilizzo di alberature, acqua e pavimentazioni che riducono l’effetto del caldo nei quartieri e quindi sulle persone”, conclude Zanchini.

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