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Giovedì, 25 Aprile 2024
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E' quasi primavera, rondini in arrivo ma in calo: - 40% in dieci anni

Lipu e Corpo Forestale lanciano l’allarme. Cittadini, associazioni e scuole sono chiamati all’Operazione Rondò, per il censimento e la tutela della specie

Le rondini fanno primavera. In passato dovevamo attenderne, forse, un centinaio per poter dire che l’inverno fosse davvero finito; oggi dobbiamo accontentarci di sessanta. Secondo le stime infatti le rondini sono in continuo calo in Europa, e nell’ultimo decennio sono diminuite del 40%. Il simpatico pennuto, che pur pesando pochi grammi si imbarca due volte ogni anno in una lunga e pericolosa migrazione, attraversando il mare e il deserto, per raggiungere le distese africane più calde e ricche di cibo, trova sempre più difficoltà a tornare nel nostro continente. 

Le cause sono diverse, naturali e non, equamente distribuite a Nord e a Sud del Mediterraneo. In Africa la vita delle rondini è messa in pericolo dal consumo di suolo, che toglie loro l’habitat naturale, e dai cambiamenti climatici che ne sconvolgono i ritmi stagionali; in Europa dall’uso dei pesticidi (le rondini mangiano insetti) e dalla modernizzazione degli allevamenti di bestiame che sta facendo scomparire il luogo di nidificazione perfetto per una rondine: il sottotetto di una stalla tradizionale. 

Insomma, se le rondini non sono a rischio d’estinzione sono comunque quel si definisce una “specie in declino”. Come sempre il danno non è limitato a una sola specie: le rondini sono infatti quel che si dice un “indicatore biologico di qualità ambientale”: la loro presenza significa ambiente sano, aria buona, giusto equilibrio tra attività umane e mondo naturale; la loro mancanza adombra l’esatto contrario.

L’allarme è stato lanciato dal Corpo Forestale dello Stato e dalla Lega italiana protezione uccelli (Lipu), che hanno presentato alla Reggia di Caserta la “Operazione Rondò”: insegnanti, scolari e ragazzi di tutta Italia sono invitati a guardare all’insù per avvistare le prime rondini e segnalarle via email con una scheda che si scarica qui.

I dati raccolti via email saranno utilizzati per mappare gli itinerari di migrazione degli uccelli, e i siti di nidificazione preferiti. La valutazione del numero e della concentrazione delle rondini andrà a far parte dei prossimi dossier della Lipu. L’ultimo, il report 2014 “Uccelli comuni in Italia”, edito da Lipu e Rete rurale nazionale per il progetto Farmland Bird Index del ministero delle Politiche agricole, ha purtroppo evidenziato che, tra le 28 specie tipiche del nostro paese, ben 14 sono in calo. Uccelli a cui siamo affezionati, e che fanno parte da sempre del nostro immaginario, come il passero, l’allodola, la calandrella, l’averla piccola, il torcicollo e il saltimpalo, sono purtroppo a rischio come le rondini.

All’appello di Lipu e Forestale hanno già risposto i ragazzi dell'Istituto Penale Minorile di Nisida e quelli dell'Associazione Italiana Persone Down, ma la partecipazione è aperta a tutti: classi scolastiche, gruppi scout, associazioni sportive e anche singole famiglie: “È sempre importante coinvolgere la gente nella conoscenza della natura – ha dichiarato Fulvio Mamone Capria, presidente della LIPU – Perché solo sensibilizzando il maggior numero di persone possiamo provocare quel cambiamento positivo nelle politiche nazionali e regionali e, a un livello più alto, in quelle europee.”

Sul sito del Corpo Forestale ci sono inoltre altri documenti utili ai birdwatchers in erba, e ai loro educatori, per riconoscere le rondini e fornire loro ogni aiuto possibile nella lotta per la sopravvivenza. Molti infatti confondono rondini, rondoni, balestrucci e topini. Le rondini sono blu, col petto bianco, la gola rossa e la coda… di rondine molto allungata; il topino è simile ma bianco e beige, con una coda meno a punta; i balestrucci sono più grandi, bianchi e neri, non blu, e nidificano sotto le grondaie in nidi a coppa; le rondoni sono completamente nere, con zampe piccole rispetto alle grandi ali che fanno di loro gli uccelli più veloci del mondo. 

Per aiutarle si può evitare l’uso di fertilizzanti chimici per fiori e piante, preparare una pozza d’acqua e lasciare rametti e paglie in giardini e terrazzi per fornire loro materiali da costruzione adatti ai i nidi. Una volta individuati i nidi, si possono proteggere dai disturbatori, evitando di installare antenne o altro nelle vicinanze.

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