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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Inceneritori, è ancora scontro: il nuovo testo del decreto non piace agli ambientalisti

Errori e incongruenze nella bozza destinata alla Conferenza Stato-Regioni secondo Zero Waste Italy, Fare Verde, Greenpeace, Legambiente e Wwf Italia: “Il Ministro Galletti ci ripensi. Pronti a dare il nostro contributo”

“Stessi punti critici e stesse ipotesi irricevibili”. Questo in sintesi il commento di Zero Waste Italy, Fare Verde, Greenpeace, Legambiente e Wwf Italia alla vigilia della discussione di domani 20 gennaio nella Conferenza Stato Regioni della nuova bozza dell'art. 35 del decreto 'Sblocca Italia' che individua gli inceneritori considerati strategici a livello nazionale. 

“Pur riducendo gli inceneritori strategici da 12 a 9 conferma gli assunti erronei pro-inceneritori di quello precedente, a partire da quello principale e più marcatamente sbagliato: pretrattamento dei rifiuti urbani residui (RUR) = incenerimento”, spiegano le associazioni nella lettera inviata al ministero dell’Ambiente. "La bozza di decreto - continuano gli ambientalisti - presuppone che per corrispondere alle necessità di trattamento del rifiuto, obbligo previsto dalla direttiva 99/31 sulle discariche, sia necessario far passare il RUR attraverso sistemi di trattamento termico. Ma non è così, e lo ribadiamo al ministro dell’Ambiente Galletti, che con questo assunto testimonia il suo sbilanciamento a favore dell’incenerimento, in contrasto con le sue dichiarazioni pubbliche”.

“La recente approvazione del ‘Collegato ambientale alla Legge di Stabilità 2014’ da parte del Parlamento italiano prevede una serie di interventi che vanno in assoluta controtendenza rispetto a questa bozza di decreto", proseguono. Gli ambientalisti si riferiscono al ritorno del vuoto a rendere, alla promozione del compostaggio di comunità, "misure che rendono ancor più macroscopici gli errori di impostazione della bozza".  

"Invitiamo il ministro dell’Ambiente Galletti a ripensarci, aprendo un confronto vero per definire strategie e strumenti operativi che consentano davvero di procedere sulla strada della riduzione dei rifiuti, del recupero e riuso dei materiali e dello smaltimento della quota residua dei rifiuti in linea con le normative e gli scenari europei. Siamo pronti a dare il nostro contributo di idee ed esperienze”, concludono.

Tirando le somme, secondo ambientalisti e comitati l'unica novità positiva introdotta dal decreto, rispetto alla precedente versione, sarebbe l'eliminazione dei 3 nuovi inceneritori previsti al Nord (Piemonte, Veneto, Liguria).

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