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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ambiente

Depuratori e fognature inadeguate, l'Italia rischia una multa da 250 milioni di euro

A fare la previsione una struttura della Presidenza del Consiglio dei Ministri: "Su 3 miliardi e 200 milioni di euro messi a disposizione per effettuare gli investimenti, la maggior parte non sono nemmeno stati avviati a cantiere"

L'Italia rischierebbe di dover pagare più di 250 milioni di euro di sanzioni all'Ue per non avere adeguato, entro lo scorso 31 dicembre, i propri impianti fognari e di depurazione delle acque. A dirlo i dati forniti oggi a Milano dalla Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Una fonte autorevole dunque secondo la quale, al Nord il 15% del territorio non è a norma, un dato che sale al 20% al Centro e che supera il 30% al Sud.

Ma le brutte notizie non sono finite qui. "Su 3 miliardi e 200 milioni di euro messi a disposizione per effettuare gli investimenti, la maggior parte non sono nemmeno stati avviati a cantiere", ha detto Mauro Grassi, responsabile della struttura. "Stiamo di fatto commissariando diverse zone d'Italia per risolvere la situazione", ha concluso.

Un caso di successo. Grassi ha citato come esempio da seguire quello del Gruppo Cap, monoutility del settore idrico della Città Metropolitana milanese rappresentato dal presidente Alessandro Russo. Il gruppo, avrebbe sfruttato un investimento di 134 milioni di euro per finanziare 111 interventi (53 conclusi nel 2014 e 58 nel 2015) in 60 Comuni.

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