Furti di sabbia, la stagione è già iniziata: "Sardegna depredata"
Alcuni turisti pensano di potersi portare a casa un ricordino dell'isola: a Elmas sono già state bloccate circa cento persone
Inciviltà, ignoranza, disprezzo di regole e buonsenso: sono ricominciati (non sono mai finiti, in realtà), i furti di sabbia in Sardegna.
Alcuni turisti pensano di potersi portare a casa un ricordino dell'isola: lo scorso weekend all'aeroporto di Elmas sono state bloccate circa cento persone con in valigia bottigliette e sacchetti pieni di sabbia.
I cartelli di divieto, le campagne di informazione su stampa e social: nulla ferma i furbetti della sabbia. Dai mitici "granelli di quarzo" di Is Arutas fino alla sabbia di Villasimius, le spiagge della Sardegna non hanno pace.
Non sono principalmente gli italiani, ma soprattutto i turisti tedeschi e olandesi a cercare di imbarcare la sabbia dentro scatole oppure buste o bottiglie. La multa prevista in questi casi arriva fino a tremila euro.
Nell'arco di un anno vengono recuperate negli scali sardi tonnellate di sabbia, sassi e conchiglie.
Quella che regolarmente viene documentata dalla pagina Facebook "Sardegna rubata e depredata" è una vergogna di cui si parla pochissimo.