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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ambiente Potenza

Viggiano, la piccola capitale del petrolio ora chiede aiuto

Il sindaco del paese più ricco d'Europa punta il dito sulle responsabilità della politica regionale nella gestione del sistema di controlli: "Chiediamo controlli ambientali e sicurezza"

VIGGIANO (POTENZA) - Davanti alla Basilica, la prima domenica dopo lo scandalo dello smaltimento dei rifiuti al centro oli, sono tante le persone vestite a festa. Quattro bimbi sono pronti per il battesimo mentre dalla piazza, immerso nella 'val d'Oil', il centro dell'Eni brucia una fiamma quasi invisibile. 

A pochi metri l'ufficio del sindaco è meta per il circo mediatico: una stanza sobria dove, dietro la scrivania, spicca una piccola testa di trivella. Di fronte domina invece una grande foto satellitare del territorio del paese più ricco d'Italia. “L'ho fatta fare io – sottolinea, mentre indica i vari pozzi, l'avvocato Amedeo Cicala da appena 20 mesi primo cittadino di Viggiano - così ci si rende facilmente conto dove e quanti sono i pozzi sul territorio, ad oggi 20 attivi nel nostro comune”. 

Il sindaco è un fiume in piena, megafono di una cittadinanza cosciente della situazione disarmante venutasi a creare con l'inchiesta potentina: “Da tempo denuncio i nostri dubbi sull'operato del sistema di controllo delle compagnie e della stessa Arpab, prima come consigliere d'opposizione, poi come sindaco. Mentre i dati relativi all'inquinamento tentavano di rassicurarci, noi chiedevamo di rafforzare i controlli. Non ci siamo mai fidati del tutto e ora, dati i fatti, non c'è più tempo da perdere. Per prima cosa dobbiamo pretendere un presidio permanente a Viggiano dell'Arpab (l'agenzia lucana per il controllo ambientale) specializzato nel controllo dei territori interessati dalle estrazioni. Avrei voluto avere torto, ma se verrà appurata l'ipotesi di disastro ambientale il comune di Viggiano è pronto a costituirsi parte civile”.

PETROLIO IN BASILICATA - IL NUOVO PROGETTO DELL'ENI

Non è contrario alle estrazioni, ma è fermamente convinto che si possa fare di più se solo si riuscisse ad aprire un dialogo costruttivo con le compagnie: “Sono stanco dei tavoli di discussione infiniti, ci hanno preso in giro e adesso non si può più sbagliare”. Consapevole del legame indossolubile tra la Val d'Agri e il petrolio, il primo cittadino insiste e non fa prigionieri: “La fiamma, io, come tutti i miei cittadini, la vivo tutti i giorni, non ho bisogno che qualcuno mi avvisi. Basta aprire la finestra del mio ufficio per vedere quanto è alta. Non c'è solo un problema di impatto ambientale da sempre nascosto da dati modificati o occultati – continua il sindaco – esiste anche una preoccupante questione legata all'occupazione, qui a Viggiano abbiamo sempre cercato di attuare politiche mirate alla popolazione, ma il solo indotto dell'Eni non può funzionare, abbiamo bisogno di una seria politica di sviluppo. Tocca alla politica regionale focalizzarsi sui problemi seri di questi territori, ho invitato i sindaci della valle a fare cerchio”. 

Uno scontro politico arrivato al culmine con le dimissioni del ministro Guidi ma che passa dai palazzi di Potenza. “Le vecchie legislazioni regionali sono le vere responsabili politiche della situazione attuale, a partire dagli amministratori per finire ai funzionari dell'Arpab, negli anni inefficenti e superficiali nei loro controlli. Tutto andava bene e non c'era da preoccuparsi. Ora però con il nuovo presidente Pittella e la nuova dirigenza dell'Arpab, sembra ci sia stato un cambio di rotta, che mi ha permesso di instaurare un dialogo costruttivo. Per il resto mi sono mosso tempo fa quando scrissi a Renzi chiedendo di poter andare in deroga ai tetti previsti dal patto di stabilità per poter assumere figure specializzate per i controlli ambientali e di sicurezza. Abbiamo bisogno di persone qualificate, che oltre alla documentazione sappiano controllare concretamente quello che viene trasportato dalle cisterne”. Ad oggi però, mentre Renzi si assume le responsabilità per l'emendamento di 'Tempa Rossa', nulla è pervenuto di risposta al sindaco sulla situazione di questa piccola capitale del petrolio. 
 

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