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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ambiente

Acqua depurata e cosmetici dai liquami fognari: "Lo sporco che abbiamo è ricchezza"

Il sistema brevettato da Maurizio Giannotti, biologo dell'università della Tuscia, riesce a preservare lo sfruttamento del suolo riducendo l’impatto ambientale e creando disponibilità di risorsa idrica. Ecco come funziona e perché potrebbe rappresentare un rimedio (anche) alla siccità di questi tempi

"Lo sporco che abbiamo è la nostra vera ricchezza. Il liquame è una risorsa e ha una valenza sia economica che sociale, non è né uno scarto né tantomeno un problema ambientale". Ha le idee chiare Maurizio Giannotti, biologo esperto in tecnologie ambientali che opera da trent'anni nel settore del trattamento, recupero e riutilizzo delle acque inquinate e il ripristino di ambienti contaminati. Giannotti, che è anche un ricercatore dell'università della Tuscia, ha messo a punto e brevettato una biotecnologia che attraverso il processo di depurazione dei liquami degli scarichi fognari riesce ad estrarre oli vegetali e al contempo acqua depurata. Si chiama Mabs (Maugian algae biofuel system), un sistema capace di trasformare i fanghi in risorsa.

Quali gli usi pratici e i prodotti finali? Fondamentalmente due: dal processo di depurazione dei liquami - siano essi civili, zootecnici, agroindustriali o di acque superficiali inquinate - si ottengono alghe da cui estrarre lipidi, proteine ed altro utilizzati per la sintesi dei biocarburanti (il biodiesel che sostituisce l'olio di palma, per esempio) o altri prodotti commerciali, per esempio i cosmetici, le bioplastiche e i mangimi. L'altro prodotto in uscita è acqua depurata utilizzabile per la cosiddetta "water reclamation", utilizzabile nell'industria, nel vivaismo o per l'irrigazione in agricoltura.

Dal fango alla crema per il corpo, dallo scarto industriale all'acqua per innaffiare, con un depuratore che diventa a tutti gli effetti un sistema produttivo ad alto reddito che fa guadagnare soldi ed è rinnovabile. Niente male, direte, anche in riferimento a un 2017 tra i più caldi e meno piovosi da oltre duecento anni, dove sono di oltre due miliardi di euro le perdite provocate alle coltivazioni e agli allevamenti.

"Anziché creare liquami e fanghi da depurazione che poi forzatamente si devono smaltire - ci spiega Giannotti - dallo stesso prodotto di partenza si creano alghe che hanno destinazioni d'uso commerciali altamente redditizie, come alimenti salutistici e dietetici, prodotti farmaceutici, cosmetici, mangimi. Per quanto riguarda i problemi di siccità che stiamo vivendo, invece, con questo sistema si possono creare accumuli alternativi di acqua depurata da poter usare in caso di emergenza".

Già, ma il rapporto tra benefici ambientali e costi? ''Con il sistema Mabs precipitano i costi di manutenzione", precisa Giannotti. E fa alcuni esempi pratici: "Penso ad esempio a un depuratore che serve un paese di cinquemila abitanti, dove si riescono a produrre cento tonnellate annue di olio, che valgono circa 80/90mila euro. Non solo. L'impianto può essere utile anche alle aziende zootecniche dato che si adatta ad un allevamento di mille maiali che corrispondono a 5mila abitanti o cinquecento mucche''.

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