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Giovedì, 18 Aprile 2024
Ambiente

"L'amianto tra Genova e basso Piemonte non è preso in considerazione"

Presentanto l'esposto dal comitato Notav-terzo valico contro il tunnel che collegherà Genova al basso Piemonte: la presenza dell'amianto comporterebbe danni economici, alla salute e all'ambiente

Un gruppo di cittadini e tra loro biologi, geologi, architetti, ingegnieri, medici ed economisti si sono trovati presso la sede del comitato NoTav - terzo valico a Novi Ligure in provincia d'Alessandria. Non è un convegno ma una conferenza stampa, che presenta l'esposto per temuto danno erariale ed eventuali profili di rilevanza penale per la realizzazione del Terzo Valico, il tunnel ferroviario che collegherà Genova al basso Piemonte.

"AMIANTO ESCLUSO" - Secondo il comitato, che da tempo si oppone alla costruzione dell'opera, manca una valutazione dei costi dovuti alla presenza di amianto. Così la grande opera varrebbe in termini economici molto di più di quanto stimato. Una cifra che andrebbe oltre il limite che ne consente l’autorizzazione alla realizzazione, che se venisse calcolata potrebbe bloccarne i lavori.

L'esposto arriverà alle procure regionali della corte dei Conti di Piemonte, Liguria e Lazio, alla procura della Repubblica di Alessandria e Genova, al sostituto procuratore della Repubblica di Torino, Raffaele Guariniello e al ministero della Giustizia.

UNO STUDIO DI UN ANNO - Dopo un anno il team che si è occupato dell'esposto ha realizzato un vero e proprio studio sulla presenza di amianto in questa zona, la Val Scribia. Tutti accertamenti che finora non erano stati effettuati da chi ha in carico il progetto del Terzo Valico, grande opera in cantiere come tante nel nostro Paese. Scrivono così sul sito del comitato:

La coincidenza temporale che ha visto nelle scorse settimane esplodere casi come Expo e Mose, nonché i recenti avvenimenti al cantiere di Voltaggio dove la ditta Lauro è stata bloccata per il venir meno della certificazione antimafia, non può che far ribadire ancora una volta la necessità che il Terzo Valico debba essere bloccato definitivamente e immediatamente.


Secondo il comitato la questione amianto sarebbe stata sottovalutata anche dalle amministrazioni, in particolare in termini di danni alla salute, all'ambiente e anche di costi.
 

Nonostante nel 2010 la presenza di amianto fosse già nota non venne presa in considerazione al fine della valutazione complessiva dei costi, in modo da poter concedere un’autorizzazione a procedere per lotti costruttivi non funzionali e dare così il via a tutto il meccanismo di appalti e subappalti, senza avere alcuna garanzia sulla spesa finale e sulla reale fattibilità dell’opera.

Secondo la finanziaria del 2010 infatti con un costo di 6.2mila milioni di euro per i lavori, altri 189 milioni di euro per le problematiche che l'amianto comporta avrebbero impedito l’autorizzazione a procedere alla costruzione. E il comitato non ha intenzione di perdere la propria battaglia: "Noi ci siamo e ci saremo, giorno e notte e ogni qual volta ne avremo l’opportunità infileremo il bastone tra le loro ruote".

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