rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Ambiente

Anche la plastica biodegradabile inquina i mari

Lo afferma al Guardian il capo ricercatori dell'agenzia dell'Onu per l'ambiente: nel mirino anche i sacchetti "ecofriendly" con i quali i governi si erano prefissati l'obiettivo di ridurre l'inquinamento. Per farli sciogliere in mare servirebbe una temperatura di 50 gradi

Anche la plastica biodegradabile, quella con cui si producono bottiglie e sacchetti ecofriendly, inquina i mari: lo ha affermato il capo dei ricercatori dell`Unep (agenzia dell'Onu per l'ambiente) in un'intervista rilasciata al quotidiano britannico Guardian, in occasione dell'ultima Assemblea Onu dell'Ambiente a Nairobi. 

Nell'intervista, Jacqueline McGlade spiega che questo tipo di plastica, nata per risolvere il problema del suo impatto sull'ambiente, non ha raggiunto il risultato che si sperava: "La plastica etichettata biodegradabile, come ad esempio le borse per la spesa, è in grado di dissolversi solo a 50°C, temperature inarrivabili in oceano. Inoltre, per loro natura affondano e quindi non restano esposte ai raggi e al calore del sole per potersi sciogliere".

Analoga posizione era stata espressa dalla European Bioplastics, l'associazione che rappresenta il mondo della bioplastica, che aveva dichiarato che l'associazione non concorda con nessuna affermazione che pubblicizzi le bioplastiche come una soluzione al problema del littering marino che è causato da una scorretta dispersione dei rifiuti. 

Le plastiche biodegradabili sono spesso considerate come una possibile soluzione a questo problema poiché possono essere decomposte da microrganismi che non producono residui tossici. Tuttavia il processo di biodegradazione dipende da determinate condizioni ambientali. I prodotti adatti al compostaggio industriale (definiti dallo standard EN 13432) si degradano nelle condizioni esistenti negli impianti di compostaggio, ma non in quelle presenti in natura.

Il problema del littering marino non si risolve dunque, come molti avevano sperato, con la sostituzione della plastica tradizionale con quella biodegradabile. La strada da seguire è sempre più chiaramente quella del riciclo che implica corretti comportamenti da parte dei consumatori e la consapevolezza che è necessario un appropriato smaltimento a prescindere dal tipo di di packaging. A questo proposito l`Unep afferma che "Etichettare un prodotto come biodegradabile può essere visto come una soluzione tecnica che rimuove la responsabilità dell`individuo, con conseguente riluttanza ad agire".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Anche la plastica biodegradabile inquina i mari

Today è in caricamento