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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Metà lupo metà cane, un ibrido a capo del branco sul litorale romano: "Conseguenze gravi"

Il nuovo lupo "alpha" del branco di lupi dell'Oasi Lipu Castel di Guido a Roma è un ibrido, ovvero è nato da cane maschio e lupa femmina: non è una buona notizia

Non sono notizie positive quelle che provengono dal litorale romano. Il nuovo lupo “alpha” del branco di lupi dell'Oasi Lipu Castel di Guido a Roma è un ibrido, ovvero è nato da cane maschio e lupa femmina. I ricercatori lanciano l'allarme per la conservazione della specie lupo appenninico. I dati sono emersi dal costante monitoraggio della presenza del lupo nelle aree della riserva naturale statale del Litorale Romano.

Lupi, capobranco della Riserva Litorale romano è un ibrido

Il cambio di dominanza del branco è stato accertato con moderne tecniche di monitoraggio come il videotrappolaggio, il campionamento genetico non invasivo, la ricerca dei segni di presenza e il wolf howling. Il nuovo maschio era stato filmato a iniziato autunno associato alla femmina riproduttiva (soprannominata Aurelia), e a un occhio esperto presentava sin da subito evidenti anomalie fenotipiche che lo distinguevano da un tipico lupo appenninico (Canis lupus italicus): in particolare - spiegano dalla Lipu -  il mantello nero e una morfologia atipica. Le analisi genetiche su escrementi rinvenuti a dicembre hanno dato l’esito temuto: l'esemplare, che il gruppo lo ha soprannominato “Nerone”, è un ibrido di prima generazione, figlio di un cane maschio ed una lupa femmina, probabilmente arrivato in dispersione da un nucleo ibrido presente nelle aree a nord di Roma.

Perché "metà cane e metà lupo" significa gravi conseguenze

Che cosa ne deriva dalla presenza di un individuo ibrido nel ruolo di riproduttore in un branco? Ci sono conseguenze gravi non solo per il futuro del branco del Litorale Romano, ma potenzialmente deleterie per la conservazione della specie lupo in un’areale ben più ampio. Infatti, i giovani individui ibridi che potranno nascere dall’accoppiamento dell’ibrido di prima generazione, potranno in futuro disperdersi e colonizzare nuove aree, dove potenzialmente si riprodurranno, trasmettendo geni canini nelle generazioni successive. La Lipu, fin dall'autunno scorso, ha attivato tutte le istituzioni competenti al fine di intervenire per contenere il fenomeno della contaminazione genetica nel branco e potenzialmente anche nei territori limitrofi. "La soluzione migliore – dichiarano i ricercatori dell'Oasi Lipu Castel di Guido- sarebbe stata la cattura del maschio prima del periodo dell'accoppiamento, che per i lupi ricade nel mese di marzo, con immediata sterilizzazione non invasiva e pronto rilascio, per permettergli di riunirsi al branco senza conseguenze per l'unità dello stesso”.

Lipu: "Incomprensibile ed ingiustificato immobilismo"

Pronta la risposta con parere positivo dell'Ispra e con le necessarie autorizzazioni del ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare. C'è stato anche il sostegno tecnico-scientifico dell'Università La Sapienza, la disponibilità del Comando dei Carabinieri Forestali, il parere positivo da parte della Regione Lazio e soprattutto la completa disponibilità da parte del Wolf Apennine Center ad effettuare l'intera operazione, compresa la responsabilità scientifica. 

Ma purtroppo - secondo Lipu - non è corrisposto analogo atteggiamento da parte della Riserva naturale statale del Litorale Romano il cui incomprensibile ed ingiustificato immobilismo perdura a tutt'oggi, mettendo in grave pericolo l'identità genetica dei futuri lupi di Roma.  “Negli ultimi mesi la Lipu ha più volte scritto, incontrato referenti, telefonato, e si è confrontata con tutte le autorità competenti per trovare la soluzione meno invasiva e più sostenibile per tutelare il patrimonio genetico del branco e al contempo lo stesso esemplare ibrido, trovando il sostegno concreto e costruttivo di tutti. Il percorso gestionale si è interrotto alla firma definitiva dell'ente gestore – dichiarano i ricercatori dell'Oasi - Riteniamo che ormai sia troppo tardi per un intervento preventivo: il periodo dell'accoppiamento del lupo ricade nel mese di marzo e la gestazione della femmina dura di solito fino alla metà o alla fine di maggio”.

Ora, con ogni probabilità, Aurelia ha partorito una nuova cucciolata (o è in procinto di farlo): la sua terza, la prima composta tutta da esemplari sicuramente ibridi. Un intervento riparatore di sterilizzazione a questo punto diventa estremamente più complesso, costoso e dovrà riguardare, prima o poi, anche i cuccioli.

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