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Giovedì, 25 Aprile 2024
Animali

Vermi velenosi scoperti a Bologna: "Sono più letali del cianuro"

Quali i rischi? Come sono arrivati in Italia? I ricercatori rispondono

In gergo scientifico si chiamano Diversibipalium multilineatum e sono stati trovati in un giardino privato a Bologna. La notizia ha suscitato un certo allarmismo visto che la neurotossina di cui potrebbero essere portatori è più potente del cianuro. Questi invertebrati arrivano da lontano, dal sud-est asiatico. 

Si occupano dello studio di questi vermi tre giovani biologi che lavorano come ricercatori indipendenti: Emiliano Mori, 30 anni, dell’Università di Torino, Mattia Menchetti, 25 anni studente dell’Università di Firenze, e Giuseppe Mazza del Centro di Ricerca Agraria di Firenze. A loro abbiamo posto una serie di quesiti per comprendere al meglio rischi e caratteristiche di questi "sgraditi inquilini" trovati in ambienti frequentati dall'uomo e quindi pericolosi per le opportunità di contatto. 

Il primo "avvistamento" è quello bolognese. Quando è stato segnalato? Ce ne sono poi stati altri in altre zone d'Italia? Se sì, dove e in quali ambienti?

Gli ultimi avvistamenti risalgono all'ottobre scorso e non è da escludere che gli animali siano ancora ben presenti nell’area. In seguito al caso di Bologna, altre planarie aliene, appartenenti ad altre specie ed in attesa di conferma genetica, sono state rilevate in svariate città della Toscana, del Lazio e della Sicilia e non è improbabile che ve ne siano altre non ancora rilevate. Tutte le popolazioni sono state rilevate in giardini privati di abitazioni e nessuna in aree naturali.

Quanti ne avete trovati?

Circa una settantina. 

Che origini hanno?

Queste specie arrivano dall'estremo Oriente o sud-est Asiatico.

Qual è realmente il fattore che li rende pericolosi?

Li stiamo studiando e sono molto simili a una specie (parente del Bipalium kewense, che contiene tetrodotossina, potenzialmente letale per l'uomo) che è portatrice di una neurotossina che risulta più velenosa del cianuro. Oltre a questo importante campanello di allarme, nutrendosi di lumache e lombrichi hanno un impatto sull'agricoltura. In ogni caso non siamo sicuri che quelli trovati a Bologna siano velenosi e anche se lo fossero bisognerebbe ingerirli per correre realmente dei rischi. 

E come possono essere arrivati nei nostri giardini da così lontano?

Molto probabilmente attraverso il commercio di materiale da giardinaggio come il terriccio e i fertilizzanti. All’attivo, non sono noti specifici repellenti che attacchino le planarie, evitando invece di aggredire le preziose componenti native del suolo. Quel che è noto è che questi vermi privilegiano ambienti umidi caratterizzati dalla presenza di terra e muschi, evitando ambienti piastrellati o cementati. 

Quindi è consigliabile scegliere dei prodotti di un certo tipo?

Certamente è più sicuro acquistare terricci che hanno provenienze italiane ed europee. Il suolo rappresenta uno degli ecosistemi più ricchi di specie e la sua biodiversità, pur essendo in larga parte sconosciuta, propone servizi ecosistemici di fondamentale importanza legati al riciclo dei nutrienti e alla fertilità del suolo. L’introduzione ad opera dell’uomo di planarie terrestri al di fuori dell’area in cui sono naturalmente presenti può mettere a repentaglio le comunità del suolo. Le planarie sono infatti vermi piatti (Platelminti) carnivori che si cibano di lombrichi, molluschi e altri invertebrati. 

E' stato detto qualcosa di non corretto a proposito di questa specie dopo che la notizia ha fatto il giro del web?

Qualche imprecisione probabilmente sulla loro riproduzione via asessuale: è vero che in seguito a danneggiamento del corpo o alla necessità di riprodursi rigenerare parte del loro corpo, cosicché individui completi possano nascere anche dai vari frammenti, ma accade che da un esemplare ne nascano due o tre, non di più. 

E a proposito della loro ripriduzione, è proprio nelle loro uova che troviamo la sostanza velenosa, è giusto?

Esatto. Essi sono in grado di riprodursi anche sessualmente e di deporre uova. E sono proprio le uova (ma anche il corpo degli adulti delle specie Bipaliumkewense e B. adventitium) a contenere tetrodotossina (TTX). Si tratta di una neurotossina letale presente anche nei pesci palla. Probabilmente (e su questo stiamo studiando) anche la specie che è stata ritrovata a Bologna ha caratteristiche simili, che la rendono un pericoloso coinquilino per la fauna del suolo. Ulteriori ricerche potranno chiarirne biologia e impatti ecologici. Dopo la prima osservazione rilevata tramite il web, a Bologna sono stati rilevati quasi un centinaio di individui in un piccolo giardino di un’abitazione, mentre la loro presenza non è stata rilevata in aree naturali, né presso i Giardini Margherita.

Come si possono riconoscere?

Riconoscere le planarie non è difficile. Questi vermi hanno corpo è appiattito o allungato, possono essere lunghe fino a 20 cm e larghe fino a 0.5 mm. Ne esistono diverse specie, alcune hanno testa a martello, altre invece terminano con forme stondate. Anche il loro colore è variabile, in quanto si riscontrano specie nere, gialle, striate, rosse, azzurre e di colori sgargianti.

Dove vivono? In che tipo di ambiente?

Questi vermi privilegiano ambienti umidi caratterizzati dalla presenza di terra e muschi, evitando ambienti piastrellati o cementati. sottovasi delle piante per esempio.

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