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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Aborto farmacologico, la Toscana autorizza l'uso della pillola RU486 anche negli ambulatori

La Regione guidata da Enrico Rossi approverà lunedì una delibera che permetterà la somministrazione della pillola abortiva anche in ambulatori pubblici autorizzati e collegati agli ospedali. Rossi: "È inutile far soffrire le donne più di quanto già non debbano fare"

La Toscana si prepara a diventare la prima regione d'Italia in cui la pillola abortiva RU486 potrà essere somministrata anche in ambulatori pubblici autorizzati e collegati agli ospedali. La Regione guidata da Enrico Rossi approverà la delibera lunedì 29 giugno. Lo scorso 12 maggio il consiglio regionale aveva approvato una risoluzione che aveva l'obiettivo di "garantire la piena applicazione della legge 194". Nella delibera si fa inoltre riferimento a un parere del Consiglio sanitario regionale espresso nel 2014 per il quale "la pillola RU486 può essere erogata anche negli ambulatori funzionalmente collegati agli ospedali, così come recita la legge", secondo quanto annunciato all'epoca dallo stesso Rossi.

 "Siamo stati i primi a somministrare la Ru486, acquistandola all’estero, perché la ritenevamo più appropriata rispetto all’aborto chirurgico in certe situazioni", ha commentato Rossi. "Ben prima della sciagurata decisione dell’Umbria avevamo ritenuto di fare questa delibera, per evitare alle donne, quando è possibile, di recarsi nei reparti di ginecologia. Però è necessario che l’ambulatorio sia collegato all’ospedale, per risolvere eventuali problemi. È inutile far soffrire le donne più di quanto già non debbano fare di fronte a decisioni non certo semplici come quella di abortire. Solo chi intende punire le donne cerca di rendergli le cose più difficili".

Il riferimento del governatore è alla scelta diametralmente opposta fatta in Umbria della presidente Donatella Tesei, che ha abrogato una delibera approvata dalla precedente giunta che permetteva l'aborto farmacologico in day hospital, imponendo alle donne tre giorni di ricovero ordinario. La decisione di Tesei ha suscitato molte polemiche, risollevando il dibattito sull'applicazione della legge 194. Domenica pomeriggio a Perugia è andata in scena una manifestazione contro la delibera della giunta Tesei.

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