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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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"Amore da una nazione intera", ma non basta: Alex, tra tristezza e speranza nuovo messaggio dei genitori

Le cellule del cordone ombelicale trovate a Bologna hanno un basso livello di compatibilità per il trapianto di cui necessita Alessandro Maria Montresor, il bambino italiano affetto da una malattia rarissima. Il messaggio su Facebook

Le cellule del cordone ombelicale trovate a Bologna per il piccolo Alex purtroppo non sono compatibili per il trapianto. Lo scrivono i genitori del piccolo Alessandro Maria Montresor, il bambino di 18 mesi affetto da una rarissima malattia genetica, la linfoistiocistosi emofagocitica, e che, a causa di questa malattia, è ricoverato all'ospedale di Londra. Il campione di tessuto cordonale conservato al Sant'Orsola di Bologna, dunque, è risultato poco compatibile con l'organismo di Alessandro. Una doccia gelata, a poche ore dall'annuncio che invece quel campione di tessuto, custodito nella banca dei tessuti del nosocomio bolognese e contenente cellule staminali, poteva essere quello che avrebbe curato il bimbo dalla malattia.

Questo il messaggio dei genitori di Alessandro Maria: "A tutti i mezzi di stampa e ai loro giornalisti che hanno fatto a gara in queste ultime ore a comunicare che esiste un cordone italiano compatibile. Ci tenevamo purtroppo ad informarvi che abbiamo parlato in questo momento coi medici inglesi che seguono Alessandro Maria, e che ci hanno confermato un basso livello di compatibilità (verificato con una high resolution HLA di next generation) di tale cordone. Non intendiamo commentare oltre, ma ci teniamo a sottolineare che stiamo parlando della vita di un bambino di 1 anno e mezzo. Credo che la vera ed unica notizia che la stampa dovrebbe pubblicizzare sia il gesto d’amore e di speranza che una nazione intera, scesa nelle piazze o presso i centri trasfusionali, ha deciso di regalare a tutte le persone malate ed in attesa di trapianto, oltre che la volontà delle istituzioni di riuscire a completare la tipizzazione nel minor tempo possibile. I genitori di Alessandro Maria".

Il bambino è ricoverato a Londra, dove lavorano i genitori italiani, e ha bisogno di un donatore di cellule staminali del sangue. Oltre 10mila persone in tutta Italia nell'ultima settimana si sono iscritte al Registro italiano donatori midollo osseo, sottoponendosi al test del Dna sul sangue o sulla saliva per misurare il proprio grado di compatibilità con Alex. Una mobilitazione mai vista prima. Una corsa contro il tempo che deve andare avanti, per dare una speranza al bambino: "Continuate a donare le vostre cellule", dice il papà. Il midollo per il trapianto per Alex può arrivare dalla donazione di un adulto oppure dal sangue del cordone ombelicale dei bambini i cui genitori abbiano dato il consenso alla donazione al momento della nascita.

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Come aiutare il piccolo Alessandro Maria

La richiesta di aiuto è arrivata nei giorni scorsi dalla famiglia tramite la pagina Facebook del piccolo Alessandro Maria. La sua malattia si chiama linfoistiocitosi emofagocitica. Colpisce un bambino su 50mila, consiste in un eccesso di globuli bianchi e ha come unica speranza il trapianto di cellule staminali del sangue. L'unica possibilità per il piccolo è trovare qualcuno che possa donargli il midollo osseo. Per diventare potenziale donatore di midollo osseo servono però alcuni requisiti: età dai 18 ai 35 anni, peso superiore ai 50 kg. Il donatore inoltre deve possedere ottima salute e non essere affetto da patologie o malattie escludenti.

Qui sotto, alcuni degli eventi in programma per le tipizzazioni. Tutte le info sulla pagina Facebook di Alessandro Maria

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