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Sabato, 20 Aprile 2024
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Angela, ballerina sopravvissuta all'esplosione di Parigi: "Voglio tornare a danzare"

Il 12 gennaio 2019 la giovane ballerina trapanese si trovò a pochi metri dal disastro. I medici sono riusciti a salvare la gamba sinistra e sta proseguendo con la riabilitazione. "L'obiettivo primario è di camminare bene e di tornare a ballare"

Un anno fa Angela Grignano si trovava a Parigi, a pochissimi metri dall'esplosione per una fuga di gas che costò la vita a cinque persone e provocò il ferimento di un'altra trentina. Venticinquenne trapanese, studiava lingue e ballo a Parigi e si guadagnava da vivere lavorando in un hotel di fronte all'edificio dove si verificò l'esplosione: lei stessa rimase ferita gravemente, con la gamba sinistra maciullata e la possibilità di dover dire addio per sempre alla danza.

A distanza di un anno, e dopo otto operazioni e un lungo ciclo di fisioterapia, Angela non ha smesso di lottare ed è tornata a fare anche qualche passo di danza, in una cerimonia che lei stessa ha organizzato nella sua Trapani in ricordo delle vittime dell'esplosione, tra cui i due vigili del fuoco con cui Angela aveva parlato appena pochi minuti prima dell'esplosione, come racconta lei stessa in un'intervista all'AdnKronos.

La fuga di gas, poi l'esplosione: il racconto di Angela Grignano

"C'era una fuga di gas e io ho pensato subito che da lì a poco ci sarebbe stata una esplosione. Stavo parlando con due vigili del fuoco, quando stavo tornando nella hall. Ho aperto la porta dando le spalle ai due pompieri, quando c'è stata una esplosione fortissima. Loro sono morti all'istante", ricorda la giovane. "Io sono rimasta cosciente, fredda, ho capito che la cosa era molto grave, ho visto la gamba, ho capito subito che rischiavo di morire o di perdere la gamba - dice - Ho pensato a un laccio emostatico, per tamponare il sangue, al laccio delle scarpe, ad esempio. Ma mi sono accorta che non c'era grande perdita di sangue, nonostante avessi due arterie tranciate. I chirurghi mi hanno poi detto che potevo morire in dieci minuti dissanguata. Chissà, forse qualcuno da lassù mi ha salvato... Ho pensato subito a casa, alla mia famiglia, ma anche che fosse un sogno. Anzi, un incubo. Tanti pensieri, e rimanere cosciente mi ha aiuto a superarlo".

"Io un po' me lo aspettavo - ricorda ancora - Sono caduta a terra dopo l'onda d'urto. Sono stata cosciente fino a quando mi hanno caricato sulla barella, lì mi hanno dato la morfina. E ho capito che il mio corpo mi abbandonava. Lì ho pensato 'forse sto morendo'. Poi un'altra dose di morfina e sono stata trasferita in elisoccorso in ospedale".

"Mancava proprio l'osso, il muscolo, la pelle, mancava tutto, la gamba era rimasta attaccata al piede per una striscia di pelle - dice ancora Angela - Sono stata a rischio di vita per quasi due giorni, era infettata, le arterie tranciate di netto. In ospedale hanno chiamato un altro ospedale chiedendo l'aiuto di un chirurgo di microchirurgia plastica e nonostante fosse libero è venuto. Ha detto che ero grave ma che voleva provarci. All'indomani ero in coma farmacologico. Mi hanno operato con scarse probabilità. 'Ho fatto il possibile ma anche l'impossibile' disse lui e aggiunse 'lei tornerà a camminare'". E oggi? "Sono fiduciosa nell'andare oltre al dolore, il piede mi fa molto male. Ha grossi problemi, loro puntano sulla riabilitazione. Vedremo cosa accadrà".

Angela Grignano guarda al futuro. "Fisicamente sono un po' più ferma, ma la mia mente viaggia, a colorare i miei sogni. Voglio continuare a sognare. L'obiettivo primario è di camminare bene e di tornare a ballare, tornare a viaggiare e portare quello che ho imparato a Trapani dove voglio realizzare un teatro. Ho detto a me stessa che questo 2020 voglio vivermelo come viene. Senza fare progetti. Giorno dopo giorno".

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