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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Il selfie dell'autista con gli immigrati a bordo del bus diventa virale: "Viaggiatori modello"

"Erano una ventina, hanno riempito tutti i posti a sedere e non ho sentito un frastuono, una parola pronunciata ad alta voce", racconta Carmela Gentile, autista di Anm, il cui scatto è diventato virale

Carmela Gentile è un'autista della Anm, l'azienda che gestisce il trasporto pubblico a Napoli. Una sua fotografia è diventata improvvisamente virale non tanto per lo scatto in sé quanto per la storia che racconta. Domenica mattina ha scattato un selfie al termine della corsa della linea 175 che aveva in dotazione, riprendendosi sorridente insieme a un gruppo di passeggeri: un'intera famiglia cingalese che è salita sul bus per andare in chiesa. 

"Sono saliti sul bus in silenzio, hanno timbrato tutti il biglietto. Erano una ventina, hanno riempito tutti i posti a sedere e non ho sentito un frastuono, una parola pronunciata ad alta voce. Mi hanno colpito per la compostezza e l'educazione. La stessa situazione con i napoletani si sarebbe avvertita molto di più. Gli extracomunitari possono essere migliori di tanti di noi", ha raccontato a Repubblica. 

"Era una piccola comunità, bimbi nel passeggino, giovani mamme, ragazzi e uomini più adulti, anziani. Mi sono complimentata per l'educazione, ho chiesto di scattare una foto e l'ho postata come mio 'stato' sul cellulare". Quella foto è diventata virale, rimbalzando da una bacheca all'altra. Per lei è stata una sorpresa ma anche un motivo di orgoglio, dopo aver constatato che "visto che il successo devo pensare che c'è tanta gente come me, nonostante i tempi che viviamo". 

"Vedo al di là del colore della pelle. Per me contano il rispetto e l'educazione - dice ancora Carmela - Quante volte sono costretta a replicare ai napoletani che mi accusano per i ritardi, perché vogliono scendere dove la fermata non c'è...Tanti nostri connazionali salgono sul bus e non salutano nemmeno, non fanno un sorriso, sono sempre arrabbiati. Capisco i disagi dei ritardi e tutte le difficoltà ma quando vedo chi si comporta bene ed è discreto, non posso fare a meno di notarlo.

Non è la prima volta che Carmela si trova a difendere un extracomunitario in difficoltà. "Mi è capitato più di una volta di difenderli - ricorda - una volta un giovane africano inseguito da un napoletano riuscì a salire sul mio bus per sfuggirgli. Io ho fermato il mezzo, ho tentato di sedare la lite con l'uomo, ho chiesto spiegazioni di quel comportamento e poi ho chiamato le forze dell'ordine. Il ragazzo piangeva. Io aiuto, quando posso, chi è in difficoltà. Tante volte assisto a scene di insofferenza contro gli ambulanti extracomunitari ma poi finisce tutto lì. Per fortuna noi napoletani siamo un popolo tollerante. Tutto sommato conviviamo bene".

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