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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Che fine ha fatto l'app Immuni? Siamo ancora alla fase dei "lavori in corso"

Sarà pronta entro fine maggio. Ci sono ancora alcune criticità da risolvere. Ma l'app Immuni, senza la possibilità di eseguire molti più tamponi, rischia di essere un'arma spuntata

Sarebbe stato utile averla a disposizione sin dal primo giorno della fase 2. Così non è stato il 4 maggio, così non è stato nemmeno il 18 maggio. L'app Immuni, che sarà uno strumento in più per tracciare il contagio, o meglio, per indicare eventuali contatti ritenuti a rischio,  sarà pronta entro fine maggio: a sceglierla sono stati i ministri Pisano e Speranza. In un'intervista al "Corriere della Sera" la ministra dell'Innovazione Paola Pisano prova a sgomberare dalle polemiche il dibattito in corso in questi giorni sull'app Immuni. Perchè "la digitalizzazione del tracciamento dei contatti non va adottata in modo acritico e non è la panacea di tutti i mali. Deve far parte di una strategia e ci aiuterà a svolgere in modo più completo il tracciamento manuale, senza precluderlo in modo da liberare risorse che aiutino chi non ha accesso alla app".

"Io e il ministro della Salute Roberto Speranza sulla base della valutazione compiuta dal gruppo di lavoro sui dati che aveva valutato positivamente due app, Immuni e Covidapp. Una volta fatta la scelta, l' app è stata analizzata dal punto di vista della sicurezza e ottenuto l' ok abbiamo mandato tutte le valutazioni al premier Conte" spiega Pisano. La sperimentazione dell'app 'Immuni' partirà "nei prossimi giorni" aveva detto qualche giorno fa il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa.

I dati raccolti dall'applicazione Immuni per il contact tracing non andranno in mani straniere o a privati, hanno assicuaro dal governo nelle scorse settimane. L'applicazione sarà scaricabile su base volontaria e gratuita. Raccoglierà codici anonimi o pseudo aoninimizzati, generati dall'applicazione stessa scaricata sui cellulari, con l'assoluta esclusione dei dati relativi alla geolocalizzazione degli utenti. Utilizzerà infrastrutture pubbliche situate nel territorio nazionale. Sarà gestita dalla società pubblica Sogei Spa. Il codice sarà rilasciato dietro richiesta aperta, verificabile da chiunque. Il codice è stato concesso alla Pubblica amministrazione dalla società Bending Spoons, con licenza d'uso gratuita, perpetua e irrevocabile. La richiesta del codice, la sua verifica e tutti i test di sicurezza vengono svolti interamente da soggetti pubblici.

App Immuni, quali sono le ultime criticità da risolvere

Siamo ancora in piena fase da lavori in corso. L'app presenta diversi "aspetti critici" che andrebbero corretti, "per evitare che l'efficacia dell'iniziativa risulti ridotta, e, soprattutto, che si possano determinare rischi connessi sia alla trasmissione dei dati dei cittadini, in ordine al rispetto della privacy e alla sicurezza dei dati personali, sia in particolare alla stessa gestione complessiva, dal punto di vista epidemiologico, dell'emergenza sanitaria" si legge nella "Relazione sui profili del sistema di allerta Covid 19" approvata l'altroieri all'unanimità dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica a conclusione di un ciclo di audizioni con i ministri della Salute e dell'Innovazione tecnologica con il direttore generale del Dis, Vecchione, e con il commissario all'emergenza coronavirus, Arcuri.

Il primo rilievo riguarda l'individuazione dei criteri sulla base dei quali verranno stabiliti i dati sanitari e personali da immettere nell'applicazione.  La norma - sottolinea il documento - prevede che "il tracciamento riguarderà solo le persone risultate positive", ma il Comitato ritiene che "l'unico dato da dover immettere nella app dovrebbe essere un codice anonimo risultante dall'effettuazione di un tampone, escludendo quindi altre procedure che al momento non abbiano evidenza scientifica". Non sembra poi nemmeno chiaro "qual è il soggetto titolato ad inserire nella app tale codice anonimo" e non vengono definite le conseguenze di un eventuale alert, ovvero "quali comportamenti dovranno essere adottati da chi riceva la notifica di avere avuto contatti con una persona risultata positiva al Covid-19".

Secondo il Copasir inoltre "appare necessario che l'attuazione della piattaforma avvenga con criteri univoci sul territorio nazionale, evitando la possibilità di interpretazioni restrittive o comunque differenziate da parte delle Regioni ed Enti locali, tali da introdurre ingiustificate limitazioni alla libera circolazione dei cittadini". Il comma 4 dell'articolo 6 del decreto-legge 28 dispone che "il mancato utilizzo dell'applicazione non comporta alcuna conseguenza pregiudizievole" ma tale disposizione potrebbe "risultare insufficiente a escludere eventuali provvedimenti più restrittivi, da parte di soggetti istituzionali o da privati, volti a selezionare l'accesso delle persone (a luoghi, zone territoriali, locali pubblici o privati eccetera) sulla base dell'utilizzo o del mancato utilizzo dell'applicazione".

Bending Spoons, la società scelta dal ministero per la creazione dell'app di contact tracing, ha pubblicato da giorni le specifiche tecniche dell'applicazione su Github, piattaforma in cui gli sviluppatori di tutto il mondo si confrontano sui documenti, apportare integrazioni, modifiche, in modalità open source, in modo aperto e condiviso. Dal ministero dell'Innovazione fanno sapere che la scelta open source è "coerente con una logica di codice aperto, trasparente e collaborativo", quella adottata dal dicastero guidato da Paola Pisano in questa fase.

Gli sviluppatori e gli esperti del settore hanno sottolineato che la pubblicazione di questi documenti è molto più del minimo sindacale richiesto. Tutto comunque dovrebbe essere pronto entro il 29 maggio. Ma l'app Immuni da sola, senza la possibilità di eseguire molti più tamponi, rischia di essere un'arma spuntata: senza un sistema di test immediato e l’isolamento delle persone trovate positive l’app potrebbe non essere così efficace, soprattutto se sarà scaricata solo da una percentuale minima della popolazione.

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App immuni coronavirus ANSA-2

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