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Martedì, 16 Aprile 2024
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Gli italiani hanno fumato di più o di meno durante il lockdown? ​

Report dell'Iss: è diminuito il numero di fumatori di sigarette tradizionali, segno che l’emergenza ha offerto agli italiani l’occasione per porre più attenzione al proprio stile di vita. Aumentano gli utilizzatori di e-cig e tabacco riscaldato

Oggi è la “Giornata mondiale senza tabacco”. Ed è l'occasione giusta per sottolineare che qualche vantaggio ( se così si può dire) lo ha portato anche il lockdown: infatti in quel periodo è diminuito il numero di fumatori di sigarette tradizionali, segno che l’emergenza Covid-19 ha offerto agli italiani l’occasione per porre più attenzione al proprio stile di vita. E' quanto emerge dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità presentati in occasione della "Giornata mondiale senza tabacco": in Italia dopo anni di prevalenza stabile si registra un trend di calo del numero di fumatori.

Nel dettaglio si osserva che diminuisce la prevalenza dei fumatori durante il lockdown che passa dal 23,3% al 21,9%. 1,4 punti percentuali in meno che corrispondono ad una stima di circa 630 mila fumatori in meno (circa 334 mila uomini e 295 mila donne). Rispetto alle fasce d’età hanno cessato il consumo di sigarette circa 206 mila giovani tra 18-34 anni, 270 mila tra 35 e 54 anni e circa 150 mila tra 55 e 74 anni

L’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità - realizzata in collaborazione con l’Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri, l’Università Vita-Salute S. Raffaele, l’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete Oncologica (Ispro) e la Doxa - è stata effettuata nel mese di aprile 2020 mediante la compilazione anonima di un questionario online.

Il calo degli amanti delle sigarette tradizionali coincide con l’aumento degli utilizzatori di e-cig e tabacco riscaldato che hanno registrato un aumento, rispettivamente, dell’1% e dello 0,3%, confermandosi come un’alternativa per molti fumatori che abbandonano le ‘bionde’.

Anche l’Airc-Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, nello speciale dedicato alla Giornata Mondiale contro il Tabacco sul proprio sito web, ha ribadito come: “Nonostante la necessità di ulteriori studi, vi è oggi consenso sul fatto che in confronto al consumo tradizionale di prodotti del tabacco le sigarette elettroniche possano assicurare una riduzione del danno significativa da combustione per il fumatore e per chi gli vive accanto (non sembra infatti provocare effetti analoghi a quelli del fumo passivo)”.

Anafe, l’Associazione Nazionale Produttori Fumo Elettronico aderente a Confindustria, ha stilato un manifesto che ruota attorno ai principi di: rischio ridotto, tutela dei minori, contrasto alla vendita illecita di liquidi da inalazione, difesa della filiera del fumo elettronico e tutela dell’ambiente. Con un messaggio semplice: “se non fumi, non devi iniziare; se fumi, devi smettere; se non riesci a smettere, valuta la sigaretta elettronica come strumento di riduzione del rischio”, spiegano i promotori. Al manifesto ha aderito anche il Moige-Movimento Italiano Genitori, che ha contribuito, in particolare, ai punti relativi alla tutela dei minorenni; e la Liaf-Lega Italiana Anti Fumo nell’ottica del contrasto al consumo delle sigarette tradizionali.

Fumare uccide. Il fumo di tabacco è la principale causa di cancro ai polmoni nel mondo (oltre due terzi del totale dei decessi per cancro ai polmoni) e anche la sola esposizione al fumo passivo (a casa o al lavoro) aumenta il rischio di svilupparlo. Per i fumatori l’unica forma di prevenzione possibile è smettere: infatti, dopo 10 anni, il rischio di cancro ai polmoni scende a circa la metà di quello di un fumatore.

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