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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il Black Friday dell'ambiente: in piazza con gli studenti anche le "sardine"

Il giorno degli sconti "svuota-magazzini" è preso di mira dal movimento ambientalista Fridays For Future perché specchio di uno stile di vita non eco-sostenibile. Nelle piazze italiane tra i 300mila manifestanti anche il neonato movimento delle "sardine"

Sono state più di 300mila le persone che sono scese in piazza oggi, nonostante la pioggia, in tutta Italia in più di cento città piccole e grandi per manifestare in favore di una presa di coscienza dei rischi dei cambiamenti climatici. Lo comunicano gli organizzatori del movimento Fridays For Future che - rispondendo all'appello lanciato dalla giovane svedese Greta Thunberg per il quarto sciopero globale - hanno portato in piazza 30mila persone a piazza del Popolo a Roma, 25mila a Milano, 10mila a Torino e Napoli.

Il movimento ambientalista è ormai presente in 157 paesi del Mondo: "Oggi più che mai non c'è tempo da perdere! Senza azioni immediate da parte dei politici l'emergenza climatica non potrà che aggravarsi, portando alla moltiplicazione dei disastri ambientali: saremo noi giovani a pagarne le conseguenze"

Il black friday del clima: sciopero per un consumo sostenibile

Il quarto sciopero globale coincide col Black Friday e il giorno degli sconti "svuota-magazzini" è preso di mira dal comitato perché specchio di uno stile di vita non sostenibile.

"I grandi marchi - dicono dal comitato di Roma - concedono sconti sui beni di consumo per incoraggiarci a comprare cose che normalmente non acquisteremmo. Dobbiamo cambiare questo modello insostenibile che distrugge l'ambiente per il profitto di pochi".

"Block Friday" a Milano, i Fridays for future contro Amazon: "Nemica della terra"

Tra le proposte avanzate dalla piazza un "Decreto Clima" all'altezza della catastrofe climatica di cui si avvertono ogni giorno le conseguenze, ma anche temi più locali come l'Ilva di Taranto

"Non ci accontentiamo della proposta di facciata che il Governo ha recentemente promosso; lo stop dei finanziamenti ai combustibili fossili, all'estrattivismo feroce e ai sussidi alle fonti inquinanti, che devastano il nostro pianeta; lo stop alla produzione e vendita di armi; un Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima che preveda finanziamenti ingenti per le azioni di mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici, a partire dalla decarbonizzazione totale entro il 2025; misure idonee di prevenzione e intervento rispetto ai disastri climatici, basate sul rispetto dei territori e degli abitanti; una soluzione al dramma dell'ILVA che si basi sulla riconversione ecologica della fabbrica e che preservi il posto di lavoro ai 10.700 dipendenti, uscendo dal ricatto salute, lavoro o ambiente".

La data di oggi è stata scelta perché cade ad una settimana dalla COP25, la conferenza ONU sui cambiamenti climatici che si terrà dal 2 al 13 dicembre a Madrid: "Vogliamo mettere pressione ai leader politici che si incontreranno in Spagna affinché prendano misure immediate ed efficaci per contrastare la crisi climatica, dopo il sostanziale fallimento degli accordi di Kyoto e di Parigi".

La lotta al cambiamento climatico non sta funzionando: nuovo record di gas serra

Intanto gli ultimi dati mostrano come la lotta al cambiamento climatico non sta funzionando e nonostante gli accordi di Parigi le emissioni di gas serra hanno toccato un nuovo livello record di concentrazione nell'atmosfera.

Lo spiega un allarmante report dell'Organizzazione meteorologica mondiale che parla senza mezzi termini di come questa tendenza a lungo termine porterà impatti sempre più gravi per le generazioni future. Come sottolineato pochi giorni fa dal segretario generale del Wmo Petteri Taalas, nonostante gli impegni presi con gli accordi sul clima del 2015 "non risulta alcuna evidenza della diminuzione della concentrazione di gas serra nell'atmosfera".

Tuttavia qualcosa sta cambiando. Secondo l'ultimo sondaggio di Eurobarometro commissionato dall'europarlamento e condotto lo scorso ottobre, per sei europei su dieci le proteste per il clima guidate dai giovani hanno un impatto diretto sulla politica, sia a livello nazionale che europeo.  

Gli irlandesi (74%), gli svedesi (71%) e i ciprioti (70%) sono i più convinti che le proteste porteranno all'adozione di misure politiche a livello dell'Ue, rispetto al 42% dei cechi e al 47% dei cittadini del Regno Unito. In Italia la percentuale di intervistati convinti dell`influenza sulla politica europea delle proteste si attesta al 57%.

"Bravi. La sfida climatica è la missione 'Uomo sulla Luna' della nostra generazione. Deve essere la priorità assoluta di tutti i Paesi, dalla ricerca all'economia, dalla formazione alla politica. Per questo vogliamo sviluppo sostenibile in tutte le scuole". Lo scrive su Facebook il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti.

Intanto nelle piazze oggi si è registrato il primo abbraccio tra il movimento ambientalista e le "sardine". L'appello ad azioni comuni lanciato dai comitati dei Fridays For Future è stato accolto dal movimento nato dall'iniziativa di quattro amici bolognesi poche settimane fa e che ha già portato in piazza migliaia di persone. 

"Un'unione che in molti casi "esisteva anche prima - raccontano da FridaysForFuture Roma  - perché molte delle persone che scioperavano per il clima si sono poi ritrovate in piazza a far sentire la loro voce strette fra le altre sardine".

Intanto dopo la manifestazione di ieri sera a Genova un nuovo endorsement alle 'sardine' è arrivato dal presidente della Camera Roberto Fico. Il parlamentare pentastellato che all'indomani del primo appuntamento emiliano, aveva postato sui social 'Com'è profondo il mare' di Lucio Dalla, intonato dai manifestanti a Bologna, dopo la piazza di Genova, ha postato su Facebook 'Creuza de ma' di Fabrizio De Andrè, con un chiaro richiamo alle sardine raccolte in piazza De Ferrari.

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