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Sabato, 20 Aprile 2024
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Coronavirus, al bando per infermieri volontari rispondono in 10mila: "L'Italia ha un cuore grande"

Il ministro Speranza si dice "orgoglioso" per la partecipazione al bando della Protezione civile per rafforzare il personale nelle aree più colpite dal coronavirus. Fnopi: "Ora proteggiamoli". Tra gli infermieri c'è il maggior numero di operatori sanitari positivi a Covid-19: circa 4mila

Un bando è stato pubblicato due giorni fa sul sito web della Protezione civile per reclutare 500 infermieri da inviare negli ospedali delle città italiane più colpite dall'epidemia coronavirus: una task force di 500 infermieri volontari, selezionati in base alle esperienze professionali "ritenute necessarie", destinati dalla Protezione civile alle Regioni più colpite. 

Il bando si è chiuso alle ore 20 di sabato 28 marzo. E sono quasi diecimila le candidature volontarie. "L'Italia ha un cuore grande. Ne sono orgoglioso. Si è appena chiuso il bando della Protezione Civile per 500 infermieri disposti a lavorare sul campo per combattere il nuovo coronavirus. Hanno partecipato 9448 donne e uomini, di ogni età e di ogni regione. Grazie. Insieme ce la faremo", ha scritto su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza.

"Tra gli infermieri c'è il maggior numero di operatori sanitari positivi a Covid-19: circa 4mila. Tra gli infermieri c'è chi muore di Covid per assistere ed essere vicino ai pazienti". E' il bilancio di Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi). Commentando il boom di risposte alla chiamata della Protezione Civile per 500 infermieri da mandare a rinforzo dei colleghi impegnati nella trincea contro il nuovo coronavirus, il suo appello è quello di garantire tutele e protezioni.

Il numero di infermieri che si sono candidati per un 'posto in trincea' contro Covid-19 è "il 1.890% in più" rispetto al numero necessario fissato dalla Protezione civile. "In 9.448 hanno risposto 'ci sono' alla chiamata, quasi 20 volte di più". I posti "sono solo 500 e loro lo hanno sempre saputo, ma la voglia di esserci, di dare supporto a chi ha bisogno è più forte della consapevolezza che non tutti potranno essere lì. Ora ci auguriamo anche che questi 500, così come tutti gli altri già in prima linea, possano avere le necessarie tutele (dispositivi di protezione individuale, tamponi) per non dover mai cedere al virus e perché anche la loro salute sia tutelata".

Sono infermieri esperti, ribadisce Mangiacavalli, "per la loro naturale formazione e anche perché gran parte di loro sono pronti proprio per Covid-19: come ha testimoniato l'Istituto superiore di sanità, il settore infermieristico-ostetrico è quello che per la stragrande maggioranza ha partecipato da subito al corso di aggiornamento sul coronavirus per sapere come affrontarlo, come cercare di sconfiggerlo con scienza e senza mai dimenticare la propria coscienza". "Non abbiamo mai avuto dubbi come Federazione - conclude - sulla preparazione, la volontà di vicinanza e di non lasciare mai soli colleghi e cittadini e questa ne è la prova".

"Tra gli infermieri il principio è uno solo: prendersi cura. E lo hanno dimostrato nei fatti, chiunque lo ha visto e lo può vedere ogni giorno, purtroppo in un'emergenza a cui nessuno di noi avrebbe voluto mai assistere. Da domani, da quando la Protezione civile selezionerà chi di loro potrà andare 'al fronte' della pandemia, i nostri esperti in maxiemergenze saranno lì, uniti alla task force di cui ora fanno parte i 300 medici scelti con lo stesso criterio, per formare davvero una prima linea d'assalto senza precedenti contro il virus".

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