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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Coronavirus, isolato il ceppo serbo del focolaio veneto: "È più aggressivo"

Luca Zaia: "Senza dire nulla a nessuno ho fatto sequenziare il virus serbo" trovato sull'imprenditore vicentino ha portato in Italia il virus dopo un viaggio di lavoro. "Il risultato è che il virus è migratorio, non autoctono, ed è più aggressivo"

Ci sono novità sul focolaio veneto. "Nei quattro pazienti" di ritorno dalla Serbia "sottoposti al tampone, la carica virale era molto elevata". E' quanto ha dichiarato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel corso di un punto stampa indetto a Marghera (Venezia) per fare il punto della situazione sull'emergenza coronavirus. "Senza dire nulla a nessuno ho fatto sequenziare il virus serbo" trovato sull'imprenditore vicentino ha portato qui il virus dopo un viaggio di lavoro, i due suoi colleghi e una donna cinese di Padova. "Il risultato è che il virus è migratorio, non autoctono, ed è più aggressivo - ha sottolineato Zaia -. Ha delle mutazioni, essendo cresciuto in un cluster straniero, che seguono la sua storia".

Un nuovo focolaio  in Veneto è stato importato dalla Serbia e generato da un imprenditore vicentino di ritorno dal paese balcanico. L'uomo non aveva rispettato le più elementari precauzioni una volta tornato in Italia, prendendo parte a una cena, un funerale e rifiutando in un primo momento anche il ricovero in ospedale. Ne era nata una vivace discussione sull'ipotesi di Tso per coloro che, positivi al coronavirus, non adottano quelle soluzioni basilari per preservare la salute pubblica. Molti esperti si erano detto contrari

Oggi Zaia ha lanciato un messaggio tranquillizzante. "In Veneto abbiamo assolutamente una situazione ordinaria e sotto controllo. Questo non vuol dire che possiamo fare festa, vanno applicate le regole come il distanziamento e l'utilizzo della mascherina. In questo contesto, noi abbiamo la certezza di poter dire che il nostro ceppo di virus è meno virulento, con una carica virale inferiore. Siamo in una fase di stabilità in cui, ad oggi, abbiamo focolai domestici autoctoni che non ci preoccupano". "Ci preoccupano, invece - ha concluso il governatore Veneto -, ceppi di virus portati da fuori per i quali abbiamo intensificato i controlli".

Zaia ha poi deciso di introdurre una nuova ordinanza restrittiva nella gestione della cura e degli isolamenti obbligatori nei confronti di soggetti positivi al Covid-19 o venuti a contatto con persone infette da coronavirus. In questa si prevede l'obbligo di isolamento fiduciario per 14 giorni nei casi di contatto a rischio con soggetti positivi arrivati in Veneto da paesi a rischio e di compresenza di febbre al di sopra dei 37,5 gradi e difficoltà respiratoria.

Oggi in Veneto sono 6 i nuovi casi confermati di contagio. Invariato il dato riguardante i decessi, dall'inizio dell'emergenza sono 2.039.

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