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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Qui a Codogno zero nuovi contagi, il 100 per 100 dei cittadini ha rispettato le regole"

Il 99,94% della popolazione del Lodigiano ha rispettato le regole ferree nelle scorse settimane. "Siamo la certificazione che il rispetto delle regole, puntuale e preciso, porta al raggiungimento del risultato" dice il primo cittadino di Codogno. La Lombardia chiede di chiudere tutte le attività economiche per fermare la diffusione del virus

Oggi iniziamo la giornata con una piccola grande buona notizia. Ce n'è bisogno. A Codogno, ex zona rossa (ora l'Italia intera è zona protetta) e paese del primo ricoverato da coronavirus riconosciuto in Italia, il numero di nuovi contagi è drasticamente calato negli ultimissimi giorni. Fino al punto di, secondo gli ultimi dati diffusi ieri sera, toccare lo zero per la prima volta da inizio emergenza. "Il 99,94% della popolazione del Lodigiano ha rispettato le regole ferree della zona rossa" che a fine febbraio è stata istituita nella provincia per limitare la diffusione del Coronavirus. Lo ha detto l'assessore alla protezione civile di Regione Lombardia, Pietro Foroni: "Regole ferree che hanno dimostrato di poter funzionare: un buon esempio", ha commentato Foroni nato proprio a Codogno.

Codogno, zero nuovi contagi: "Rispettare le regole paga"

"Siamo la certificazione che i buoni comportamenti e il rispetto delle regole, puntuale e preciso, portano al raggiungimento del risultato. Il numero dei contagi (ad oggi sono 170) è rallentato e speriamo aumenti il numero dei guariti". Lo dice all'Adnkronos, Francesco Passerini, sindaco di Codogno."Adesso, vedendo i dati e l'apertura fatta da parte del  Governo, con un decreto per assurdo troppo permissivo - continua - si rischia di veder vanificati i sacrifici fatti in questi giorni. Saremmo dovuti essere a contagio zero prima di togliere la zona rossa".

Nel Lodigiano la strada è ancora molto lunga, è bene che sia chiaro. Ma il primo cittadino del comune in provincia di Lodi, per settimane zona rossa del Coronavirus, incalza: "Da questo virus si può guarire, molti si rimettono perfettamente anche restando a casa, ma bisogna limitare il numero dei contagi, non ci sono strutture per accogliere tutti. E l'unica strada ed è ancora lunga. Bisogna andare avanti perché siamo solo all'inizio della battaglia. Il comportamento e l'attenzione adottati con grande spirito di abnegazione dai miei cittadini - prosegue Passerini - devono essere estesi a tutto il territorio nazionale. Adesso bisogna resistere per la ripresa dell'economia, altrimenti si rischia grosso. Il decreto fa confusione, anche tra i commercianti c'è chi apre perché giustamente legittimato e chi per precauzione tiene chiuso".

Ieri è stato "obbligato ad autorizzare il mercato, il nostro è storico - precisa il sindaco - con 100 e più banchi ogni martedì e venerdì, e ho fatto un appello pubblico ad ambulanti e cittadini perché restassero a casa. Nessun banco si è presentato, la piazza, un anello di 7200 metri quadrati, era deserta. Ha vinto il buon senso".

Coronavirus, la Lombardia chiede di chiudere tutte le attività economiche

"Ci hanno ascoltato e si sono presi una pausa per riflettere. Dal Cdm mi auguro arrivino risposte chiare". Il presidente della Lombardia Attilio Fontana, uscito proprio ieri dall'autoisolamento, in un'intervista al Corriere della Sera affida al Consiglio dei Ministri previsto per le 8,30 le speranze che sia accolta la richiesta sua, "dei sindaci e dei sindacati" di chiudere le attività economiche della Lombardia per fermare la diffusione del coronavirus.

"Comprendiamo bene quale sia il peso di certe decisioni" in termini anche economici, spiega Fontana, "ma noi abbiamo raggiunto un accordo anche con Confindustria Lombardia". E del resto, "noi vediamo i numeri e cosa sta succedendo negli ospedali. Se il contagio continua a diffondersi a questavelocità, il sistema non potrà reggere ancora a lungo".

Coronavirus, Gallera: "Due settimane di sacrifici e lo sconfiggiamo"

"La lucina in fondo alla galleria sono la riduzione dei contagi nella "zona rossa": l'atteggiamento individuale è fondamentale. Noi siamo un grande popolo, se noi capiamo che, in questo momento, due settimane di sacrificio, anche solo stando a casa, adesso vedremo quali saranno le misure adottate, noi speriamo quelle più rigide, ma se noi adottiamo dei comportamenti individuali responsabili, io penso che in due settimane lo sconfiggiamo, ce lo dicono gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità e poi il Paese riparte. Lodi e la "zona rossa" sono la nostra lucina in fondo al tunnel". Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera a 'Stasera Italia'. Si può fare.

"Noi abbiamo un problema di mascherine, abbiamo una grande carenza di mascherine - continua Gallera - ma io ci tengo a dare la dimensione di cos'abbiamo bisogno perché avete detto che dalla Cina il ministro degli Esteri ha dichiarato in maniera importante che avevano centomila mascherine. Benissimo, è tutto importante, ma noi abbiamo bisogno solo per i nostri operatori sanitari di 300mila mascherine al giorno. Questa è la dimensione del bisogno di mascherine per gli operatori sanitari, quindi se immaginiamo di distribuire a tutti gli italiani una mascherina al giorno".

Coronavirus, cosa si può fare (e cosa no)

Ricordiamo una cosa semplice semplice, spiegandola come lo si farebbe come con un bambino: un virus ha bisogno dell’ospite. Senza ospite il virus è spacciato. Se non volete essere voi l’ospite che rafforza il virus facilitandone la trasmissione, state a casa e limitate il più possibile i contatti sociali per alcune settimane. E' necessario.

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