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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Coronavirus, il sindaco di Codogno: "L'emergenza si combatte in un solo modo"

Modello zona rossa e cambio di mentalità e di comportamento. Le parole di Francesco Passerini, sindaco di Codogno, uno dei dieci Comuni del Lodigiano che per due settimane sono stati isolati con il divieto di ingresso e uscita dall'area

A Codogno, paese del primo ricoverato da coronavirus riconosciuto in Italia, il numero di nuovi contagi è drasticamente calato negli ultimi giorni. Martedì i casi positivi erano soltanto quattro, mentre nelle scorse settimane crescevano in modo esponenziale. E lo stesso vale per tutti gli altri Comuni dell'ex zona rossa in Lombardia.

E' la conferma che l'emergenza coronavirus si combatte col "modello zona rossa", il "modello Codogno". Buoni comportamenti, rispetto delle regole, misure rigide di chiusura per limitare il numero dei contagi e responsabilità di ogni singolo cittadino. Nessuno escluso. 

"E' la cosa giusta. Lo dicono i medici, lo dicono i dati. E lo dicono soprattutto gli abitanti di Codogno, di Casalpusterlengo, di San Fiorano, di Castiglione", dice in un'intervista al Corriere della Sera il sindaco di Codogno, Francesco Passerini, riguardo alle misure stringenti che lo stesso governatore della Lombardia Attilio Fontana aveva chiesto di estendere a tutta Italia contro l'emergenza coronavirus. E che da ieri sera sono state estese a tutta Italia

La battaglia di Codogno "non è ancora vinta, ma siamo vicini", dice il sindaco del Comune in provincia di Lodi. I dati fanno sperare: "Sì e mi auguro che il trend vada avanti così - sottolinea -. Sono numeri ancora troppo limitati, ma ci fanno sperare e per davvero". Negli ultimi giorni infatti i casi di positività al coronavirus a Codogno sono diminuiti moltissimo: "Sono aumentati solo di poche unità - spiega il sindaco Passerini, 35 anni - e lo stesso vale per tutti gli altri Comuni dell'ex zona rossa. Siamo vicini alla crescita zero. E' la conferma che l'emergenza Covid 19 si combatte in un solo modo".

"Non solo con il modello 'zona rossa' ma c'è bisogno di un cambio di mentalità e di comportamento. Si vince con la responsabilità collettiva, tutti si sono preoccupati della propria salute e di quella degli altri. La chiave è qui".

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha commentato così il successo del "modello Codogno", intervenendo oggi a Mattino Cinque: "Quindici giorni fa abbiamo preso decisione di bloccare dieci comuni del lodigiano, abbiamo applicato il lockdown e nel giro di 15 giorni proprio quei comuni ci hanno restituito una buona notizia: il contagio si è fermato. Noi abbiamo un modello, quindi. Capisco che tante persone vogliano uscire o siano disorientate ma dobbiamo restare a casa il più possibile. Se un medico può fare un turno di 24 ore, a noi viene richiesto solo un piccolo sacrificio: restare a casa. Sono sicuro che ce la faremo".

Ora che l'Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato la pandemia per l'emergenza coronavirus, ha aggiunto Di Maio, "cambierà un po' tutto in Europa. Noi abbiamo bisogno di una serie di provvedimenti europei. Serve sospendere la disciplina degli aiuti di Stato alle imprese, perché dobbiamo aiutarle le nostre imprese, le grandi, le piccole, le medie. Serve che la Bce faccia una serie di azioni perché dobbiamo rendere sostenibile il debito pubblico dei Paesi europei".

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