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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Coronavirus, focolaio in Lombardia: per i contatti quarantena obbligatoria

Un 38enne residente a Codogno, in provincia di Lodi, è ricoverato in gravi condizioni. Contagiata la moglie incinta. Quarantena per familiari, medici e infermieri. "Sei in tutto i casi di positività al coronavirus". I sindaci prendono misure straordinarie

Ultim'ora 18:15: sono stati individuati nuovi casi positivi al nuovo Coronavirus, di cui 5 sono operatori sanitari. In totale i casi accertati sono saliti a 14.

L'intervista al presunto paziente zero: "Mi hanno prelevato di notte" 

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Coronavirus, disposto l'isolamento di 10 Comuni

Il ministero della Salute ha adottato una nuova ordinanza che prevede la "quarantena obbligatoria" per tutte le persone che abbiano avuto un "contatto" con i pazienti certificati positivi al coronavirus che provoca la Covid-19 e la "sorveglianza attiva" per tutte le persone che siano state nelle "aree a rischio" nelle ultime due settimane. 

La stretta dopo che per la prima volta anche in Italia si sono verificati casi di trasmissione locale di infezione da nuovo coronavirus. Sono infatti sei i casi confermati di coronavirus in Lombardia cui si sono aggiunti gli otto casi in ospedale a Codogno e i due a Padova. La conferma dell'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera dopo che.

Coronavirus, chi ha sintomi chiami il 118 e non vada al pronto soccorso

Un 38enne residente a Codogno, in provincia di Lodi, è risultato positivo al test dopo essere stato ricoverato in condizioni ritenute gravi in terapia intensiva. Lavorava all'Unilever di Casalpusterlengo e si era presentato spontaneamente giovedì al pronto soccorso di Codogno poi era tornato a casa ma all'acutizzarsi dei sintomi era tornato in ospedale dove è stato poi ricoverato per una polmonite. L'uomo non è stato in Asia, ma è stata la moglie ad allertare i medici spiegando loro come il paziente aveva cenato a inizio febbraio con un conoscente rientrato dalla Cina. Anche la donna, un'insegnante di 38 anni incinta all'ottavo mese, è risultata positiva al test per il coronavirus. 

Coronavirus, nuovi casi di contagio

Il sindaco di Codogno ha ordinato la chiusura di bar e locali pubblici, discoteche sale giochi e impianti sportivi, almeno fino alla giornata di domenica 23 febbraio. Come a Codogno dove anche le scuole resteranno chiuse, anche a Castiglione d'Adda e Casalpusterlengo i cittadini sono invitati a rimanere a casa.

Intanto sono circa 250 le persone poste in isolamento dopo essere state identificate come contatti dei casi positivi al nuovo coronavirus nel Lodigiano. Di questi 149 persone sono state in contatto con il 38enne ricoverato a Codogno: si tratta di infermieri, parenti e conoscenti. Poi ci sono coloro che lavorano con lui in azienda e hanno avuto un contatto diretto, e ancora gli appartenenti alle attività sportive da lui frequentate. Il numero crescerà via via che si ricostruiscono le reti di contatti dei 6 pazienti positivi. 

Coronavirus, chi sono i contagiati

Ma chi sono i contagiati? Come confermato dalle autorità sono sei i casi di coronavirus che sono stati confermati:

  • il 38enne di Codogno, la moglie incinta che è stata ricoverata all'ospedale Sacco e un contatto stretto della coppia con cui il 38enne aveva fatto attività sportive nei giorni scorsi.
  • poi ci sono altri tre pazienti che hanno fatto accesso al Pronto soccorso di Codogno presentando i sintomi di una polmonite seria poi risultata Covid-19: si tratta di tre pensionati di Castiglione d'Adda, come confermato dal sindaco Costantino Pesatori.

Tranne la donna ricoverata all'ospedale Sacco di Milano, tutti i pazienti contagiati sono ricoverati all'ospedale di Codogno

Si trova invece all'ospedale Sacco ma è risultato negativo ai test il manager della Mae Spa di Fiorenzuola (Piacenza) rientrato dalla Cina il 21 gennaio scorso identificato come il paziente zero, ovvero l'uomo con cui il 38nne di Codogno ha cenato più volte a partire dai primi di febbraio.

La Regione Emilia Romagna ha invece comunicato che è ricoverata in isolamento nel reparto di Malattie Infettive dell'Ospedale di Piacenza una donna, sintomatica, collega del paziente 0 all'Unilever di Lodi: è atteso l'esito del tampone esaminato presso il laboratorio di riferimento regionale del Sant'Orsola.

Coronavirus, disposta la quarantena

Nel pomeriggio di sabato 15 febbraio la squadra di calcio a 11 in cui militava il 38enne di Codogno ricoverato in terapia intensiva per il Coronavirus, la Picchio di Somaglia, ha giocato in trasferta a Madignano contro una squadra cremasca, la Amatori Sabbioni. I giocatori cremaschi, circa una ventina, sono stati invitati dall'Asst di Crema a non muoversi da casa fino al 29 febbraio. Saranno sottoposti a controlli nelle loro abitazioni.

Si è inoltre appreso che il 38enne positivo al Coronavirus il 2 febbraio scorso aveva preso parte a una gara podistica a Santa Margherita ligure e esattamente una settimana dopo, il 9 febbraio, aveva partecipato a un'altra gara a Sant'Angelo Lodigiano.

Intanto medici sono arrivati nella sede della Unilever di Casalpusterlengo - l'azienda dove lavora il 38enne contagiato da coronavirus -per effettuare i tamponi per verificare eventuali casi di contagio da coronavirus. 

Secondo l'Istituto superiore di Sanità un focolaio analogo a quello registrato in Lombardia si era verificato già in Germania "ed è stato contenuto in tempi relativamente brevi".

Le misure di controllo adottate dal ministero della Salute prevedono oltre all'isolamento ospedaliero dei casi e alla quarantena dei contati, anche misure di distanziamento sociale nelle zone colpite.

Intanto un nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza dispone una quarantena obbligatoria per chi rientra dalla Cina.

Coronavirus, il caso del 38enne di Codogno

Il 38enne - il paziente più grave - ha manifestato i primi sintomi il 15 febbraio e il 18 ha avuto uno stato febbrile; la sua situazione di salute è degenerata velocemente. Si trova ora in terapia intensiva: sarebbe troppo grave per essere trasferito al Sacco di Milano, dove si trovano già la moglie e l'amico. Secondo quanto riferito dall'assessore Gallera, la moglie ha raccontato che il marito, a inizio febbraio, ha incontrato un amico, manager di un'azienda di Fiorenzuola d'Arda (in provincia di Piacenza), rientrato dalla Cina il 21 gennaio. Quest'ultimo, comunque, sembra stia bene: ha avuto soltanto una febbre leggera. "Non sappiamo se il caso zero - ha affermato Giulio Gallera - sia effettivamente lui. Potrebbe essere anche semplicemente guarito. Solo il tampone approfondito permetterà di capire".

"Il paziente in prognosi riservata aveva lamentato uno stato febbrile. E' stato alcune ore in pronto soccorso ed è stato rimandato a casa. Dopo alcune ore è peggiorato e quindi è tornato al pronto soccorso. In quel momento è stato ricoverato e la sua condizione è degenerata velocemente. E quando è stato portato in terapia intensiva, di fronte alle insistenti domande, la moglie ha ricordato che, i primi di febbraio, ha avuto degli incontri con un suo amico che tornava da un viaggio in Cina. Da lì abbiamo fatto i tamponi".

Secondo quanto comunicato dalla Regione Emilia Romagna in una nota, la persona rientrata dalla Cina che è venuta in contatto con il paziente lodigiano risultato positivo, è risultata negativa al tampone del coronavirus. Nonostante l'esito negativo che attesta l'assenza di infettività, secondo il principio della massima precauzione, sono in corso ulteriori ricerche per capire se può essere risultato infetto nei giorni passati. Le indagini dunque proseguono: "A un certo punto il virus viene eliminato e il test potrebbe non rilevarlo più", ha precisato infatti l'assessore regionale Gallera. Per questo, il materiale biologico è stato "inviato all'Istituto superiore della sanità per la ricerca degli anticorpi".

Per il momento, secondo quanto appreso, non preoccupano neanche le condizioni della moglie del 38enne. La donna, un'insegnante, "è in maternità e non sta lavorando", ha precisato Regione Lombardia. "Abbiamo fatto il tampone a 150 tra i parenti stretti e i colleghi. La moglie è risultata positiva ma sta meglio", ha chiarito Gallera. La Regione ha dato "un'indicazione perentoria" ai cittadini di Codogno, Castiglione d'Adda e Casalpusterlengo affinché non escano, per scopi precauzionali.

Le persone che sono entrate in contatto diretto con il 38enne andranno invece in quarantena. Per questo motivo la Regione Lombardia sta cercando una struttura adatta, dotata di sufficienti stanze singole. 

Gli altri tre contagiati sono tre persone che si sono presentate al pronto soccorso con un quadro clinico simile alla polmonite e sono risultate positive. Provengono dalla stessa zona del Lodigiano. Si sono presentati - ha raccontato l'assessore - all'ospedale di Codogno. Il tampone gli è stato fatto soltanto dopo l'ufficialità del contagio del 38enne. "Ad oggi abbiamo 149 persone, legate al primo paziente, a cui faremo il tampone - ha spiegato l'assessore -. Poi ci sono i suoi colleghi, quelli diretti, ai quali faremo il tampone. I suoi amici, i suoi compagni di attività sportiva, e altre attività che ha praticato di recente. Si sta valutando anche se chiudere le scuole della zona, che ad ora sono aperte".

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"No entry, pronto soccorso chiuso": il cartello all'ospedale di Codogno, Lodi. Foto Ansa

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