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Martedì, 16 Aprile 2024
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Coronavirus, il dramma dei medici e infermieri contagiati

"Mettere in sicurezza i medici serve a tutti" dice Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. "Occorre fare i tamponi al personale a rischio per conoscere se vi siano sanitari asintomatici"

Superata quota trentunomila contagiati da Coronavirus in Italia e se, per i prossimi giorni assisteremo a migliaia di nuovi casi positivi ogni giorno, le cose dovrebbero cominciare a calare d'intensità. Sempre le epidemie calano e si dissolvono, il problema è quanti danni permettiamo loro di fare. Uno dei settori più falcidiati è quello sanitario.

Secondo i dati della fondazione Gimbe l'8,3% dei casi totali di coronavirus in Italia coinvolge medici e infermieri e, come purtroppo abbiamo visto, a volte con esito infausto.

Il presidente del Gimbe Nino Cartabellotta evidenzia come si tratta di una percentuale più che doppia rispetto alla Cina. Dito puntato contro i dispositivi di protezione valutati come inadeguati: "Gli operatori sanitari devono essere protetti al meglio per proteggere se stessi e per poter svolgere il loro lavoro in massima sicurezza". 

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Tra le ultime vittime del Covid-19 anche il 57enne Marcello Natali, medico di base a Codogno e segretario della Federazione italiana dei medici di famiglia di Lodi.

Silvestro Scotti, segretario generale FIMMG, punta il dito contro quelle amministrazioni, politiche e sanitarie, che hanno "abbandonato i medici della medicina generale al loro destino". La federazione dei medici di famiglia lamenta come i medici siano stati lasciati privi di quei dispositivi di protezione individuale che per i medici di medicina generale sono anche strumenti di protezione collettiva.

Fimmg e CittadinanzAttiva hanno lanciato una raccolta fondi per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale da donare ai medici di medicina generale.

"Abbiamo già perso dei medici e il numero di quelli contagiati, in rianimazione, in quarantena aumenta purtroppo di giorno in giorno".

Un appello condiviso anche dai farmacisti: Vittorio Contarina, vicepresidente nazionale di Federfarma, all’Adnkronos Salute esprime “profonda preoccupazione” per le condizioni in cui stanno lavorando i colleghi.

"Come scarseggiano per i cittadini, così le mascherine sono insufficienti anche per noi farmacisti: siamo costretti a usare troppe volte la stessa mascherina quando invece sappiamo bene che ci sono dei limiti di utilizzo.

Coronavirus: "Fare tamponi al personale sanitario"

Il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri rivolge un accorato appello a mettere in sicurezza tutti gli operatori sanitari impegnati nella gestione dell'emergenza. 

"Mettere in sicurezza ai medici serve a tutti" dice Filippo Anelli: "Occorre fare i tamponi al personale a rischio per conoscere se vi siano sanitari asintomatici".

Quando fare tutto ciò? Per certi versi andava fatto ieri. Occorre sempre ricordare che dobbiamo ragionare a 10 giorni: gli effetti di quello ognuno di noi fa oggi è possibile scoprirlo soltanto fra dieci giorni. Così come noi oggi noi vediamo e registriamo i casi di chi ha contratto il virus 10-14 giorni fa, quando ancora non c’era il lockdown come spiega Giorgio Sestili a Today.it

Senza contromisure d'emergenza il livello dei contagi continuerà a crescere saturarndo il sistema sanitario e bloccando la nostra vita normale.

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