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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Coronavirus, da chi amoreggia in auto a chi macella una pecora in strada: fioccano le denunce

Ottomila denunce soltanto nella giornata di lunedì 16 marzo: questo il resoconto del Viminale dopo i controlli effettuati sul territorio per il rispetto delle misure anti-contagio

Da chi amoreggia in auto a chi voleva prendere una boccata d'aria, fino a chi macella il bestiame in mezzo alla strada. Sono varie e originali le motivazioni che hanno portato, soltanto nella giornata di lunedì 16 marzo, a 8mila denunce a persone che avevano trasgredito le misure restrittive imposte dal Governo per arginare l'epidemia di coronavirus. Su 172.720 controllate dalle forze dell'ordine, 7.890 sono state denunciate per inosservanza degli ordini dell'autorità, 229 per false dichiarazioni a pubblici ufficiali. Denunciati anche 217 titolari di esercizi commerciali. L'altro ieri le denunce erano state 7.120 per le persone e 120 per gli esercenti.

Come riporta il sito del Viminale, salgono così a 838.200 le persone controllate dall'11 al 16 marzo 2020, 35.506 quelle denunciate ex articolo 650 C. P., 722 le denunce ex articolo 495 C. P., 415.502 gli esercizi commerciali controllati e 1.319 i titolari denunciati.

Coronavirus, 8mila denunce: da chi amoreggia a chi macella in strada

Passando dai numeri ai fatti, la passione ha giocato un brutto scherzo ad una coppia di Milano, che è stata colta dai carabinieri mentre si trovava in una situazione inequivocabile all'interno di un'auto parcheggiata. Per i due, una 40enne tunisina e un 23enne egiziano, è scattata la denuncia. A Bologna la polizia è intervenuta per sanzionare un parrucchiere aperto, sorpreso addirittura con diversi clienti all'interno dell'attività, facendo scattare denunce per tutti. Sempre a Bologna è finito nei guai un gruppetto di giovani, che avevano organizzato un calcetto al parco, e tre pensionati che stavano giocando a briscola in strada.

Altre denunce sono scattate a Castel Ivano, nella Provincia di Trento, nei confronti di tre persone che sono state “beccate” dopo aver sgozzato e scuoiato in strada una pecora. I carabinieri hanno fatto scattare la denuncia per macellazione abusiva, uccisione di animale e inosservanza dei provvedimenti per il contrasto alla diffusione del virus.

Da Genova arrivano invece i primi recidivi, due sudamericani denunciati per ben due volte per aver violato le norme “perché non volevano stare a casa”. La stessa trasgressione che ha portato alla denuncia di sei giovani di Fabrizia, in provincia di Vibo Valentia, sorpresi dai carabinieri a sostare nella piazza principale del paese, formando di fatto un assembramento.

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