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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Coronavirus, Conte annuncia la fase due: cosa cambia dal 4 maggio

Il premier Conte ha illustrato la strategia del Governo per la fase 2: "Calmierato il prezzo delle mascherine, restano le autocertificazioni". Dal 4 maggio aprono i parchi, dal 18 maggio il commercio, dal 1 giugno i servizi alla persona, scuole a settembre

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha illustrato la strategia del Governo per la fase 2 nel corso di una conferenza stampa domenica 26 aprile 2020. Il capo del Governo ha spiegato agli italiani come l'esecutivo intende conciliare la graduale ripartenza delle attività economiche con il contenimento dell'epidemia di coronavirus. In serata è attesa la firma del nuovo Dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri) che conterrà le misure che daranno l'avvio alla ripartenza nel segno della cautela. La curva dei contagi e la capacità delle strutture sanitarie di accogliere nuovi pazienti saranno costantemente monitorate: se dovessero salire i contagi, Governo e Regioni prenderanno provvedimenti di contenimento. Non sarà, dunque, un "liberi tutti".

In altre parole, per tenere traccia del contagio e valutare se saranno necessarie nuove restrizioni nella fase 2, la bussola sanitaria dal 4 maggio in avanti sarà l'indice R0, ovvero il numero di persone contagiate in media da un singolo infetto. E il secondo criterio sarà la capacità del sistema sanitario di far fronte a eventuali aumenti nel numero di contagi, con terapie intensive e tutto quel che serve.

Fase 2 coronavirus: che cosa ha detto Conte

"Inizia la fase due". L'annuncio di Conte arriva alle 20:26 del 26 aprile e inizia con un ringraziamento per il senso di risponsabilità degli italiani. La fase di convivenza con il virus sarà molto simile alla fase uno: come spiegato dallo stesso premier non sarà affatto un "liberi tutti". Resta infatti in vigore il regime dell'autocertificazione per giustificare gli spostamenti, così come restano le misure di distanziamento sociale.

Coronavirus, il nuovo decreto del 26 aprile: cosa si potrà fare nella "fase 2"

"Se ami l'Italia mantieni le distanze. Mai avvicinarsi e mantenere almeno un metro - ha spiegato Conte, invitando a tenere conto delle precauzioni anche in famiglia -. Un contagio su quattro avviene tra le mura domestiche. Nei prossimi mesi ci aspetta una fase complessa. Dobbiamo essere pronti ad intervenire in caso il contagio possa riprendere a correre in alcune aree del Paese. Nei prossimi mesi dobbiamo gettare le basi per la ripartenza del Paese. Sarà l'occasione per cambiare tutte quelle cose che non vanno da tempo". 

Dal 4 maggio parte il piano per la ripartenza che si fonderà su alcune basi. Tra queste un'ordinanza del commissario per l'emergenza con cui saranno calmierati i prezzi delle mascherine (il prezzo massimo sarà 0,50 euro per ogni mascherina chirurgica). Dai dispositivi di protezione sarà inoltre eliminata l'Iva. Come si legge nella bozza del nuovo decreto, fino alla fine dell'emergenza sanitaria è prescritto l'uso delle mascherine nei luoghi aperti al pubblico "e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento del distanziamento fisico". Obbligatorio l’utilizzo delle mascherine sui mezzi pubblici. Non sono soggetti all'obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l'uso continuativo della mascherina.

Confermati i rinnovi dei bonus per autonomi e nuovi sostegni economici alle imprese, interventi che saranno contenuti nel prossimo decreto aprile, atteso entro il fine della prossima settimana.

Il nuovo dpcm 26 aprile 2020 entrerà in vigore dal 4 maggio. Ecco i punti salienti:

  • fino al 18 maggio sono confermate le misure di distanziamento, per questo saranno mantenute le "comprovate ragioni di spostamento" per muoversi all'interno della regione in cui ci si trova. Sarà permesso rientrare al proprio domicilio o residenza alle persone che erano rimaste bloccate all’inizio della quarantena.
  • rispetto alle limitazioni agli spostamenti, un allentamento è previsto solo per consentire le visite ai familiari. Gli spostamenti, saranno possibili all’interno di una stessa Regione per motivi di lavoro, di salute, necessità o visita ai parenti; 
  • confermate le misure sul distanziamento sociale e sulle limitazioni agli spostamenti per cui resta anche l'autocertificazione;
  • resta il divieto di spostamento tra Regioni, tali spostamenti saranno consentiti solo per "motivi di salute, lavoro e urgenze" e per il rientro presso la propria abitazione (residenza, ndr);
  • obbligatorio l'isolamento domiciliare per chi manifesta febbre (37,5 gradi) e sintomi respiratori;
  • confermato il divieto di assembramento in luoghi pubblici e privati: non saranno consentiti party pubblici o privati;
  • riaperte ville e giardini pubblici, ma dovranno essere mantenute le distanze di sicurezza (i singoli comuni potranno evenutalmente chiudere le zone in cui non sarà possibile mantenere la vigilanza per il mantenimento del distanziamento sociale);
  • le aree attrezzate per il gioco dei bambini sono chiuse ove non sia possibile consentirne l'accesso contingentato;
  • attività sportive e motorie consentite a livello individuale anche lontano dalla propria abitazione, ma con l'obbligo di mantenere la distanza di due metri. Per gli allenamenti collettivi si dovrà attendere il 18 maggio (qui tutti i chiarimenti);
  • consentiti gli allenamenti di atleti professionisti e dilettanti, ma a porte chiuse;
  • consentite le cerimonie funebri, ma alla funzione sarà consentita la presenza al massimo di 15 congiunti. Dopo le vibranti polemiche della Cei il Governo ha annunciato che si studierà un protocollo che consenta quanto prima la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche in condizioni di massima sicurezza;
  • consentite l'attività di ristorazione con asporto, e non solo di consegna come finora. Tuttavia dovranno essere rispettate le distanze: pertanto sarà consentito l'accesso di una sola persona per volta all'interno del locale: occorrerà mettersi in fila, entrare uno alla volta e il cibo si potrà consumare solo a casa;
  • riapre il settore della manifattura e dell'edilizia, così come tutto il commercio all'ingrosso funzionale ai due settori;
  • potranno riaprire solo le aziende che rispetteranno il protocollo di sicurezza che prescrive l'obbligo di mascherine e distanziamento sociale. Come si legge nella bozza del nuovo dpcm le imprese, che riprendono la loro attività a partire dal 4 maggio 2020, possono svolgere tutte le attività propedeutiche alla riapertura a partire dalla data del 27 aprile 2020.

Maggiori concessioni arriveranno nelle settimane a seguire se non si avranno nuove esplosioni di contagio in Italia. Per il 18 maggio è in programma la riapertura del commercio al dettaglio. Così come riapriranno musei, mostre e biblioteche. Il 1 giugno è la data in cui il governo pensa di poter dare il via libera per la riapertura di bar, ristoranti, ma anche di barbieri, parrucchieri, centri estetici e servizi di cura della persona. 

Si tratta, come si vede, di un piano di progressivo allentamento del lockdown da confermare anche in base all'andamento della curva epidemica. Confermata l'ipotesi di rimandare la riapertura delle scuole a settembre, il Governo punta a consentire l'esame di maturità in presenza. "Troppo rischioso riaprire gli istituti scolastici" ha spiegato il premier Conte che ha reso noto che gli esperti epidemiologi temono una seconda ondata nelle prossime settimane.

Il testo del Dpcm 26 aprile 2020

articolo 1 dpcm 26 aprile-2

L'autocertificazione resterà a regime fino a quando saranno necessarie delle restrizioni agli spostamenti. L'autocertificazione è inoltre necessaria per tutte le persone che faranno ingresso in Italia, anche se asintomatiche: sarà necesario documentare i motivi del viaggio e specificare l'indirizzo dove sarà svolto il periodo di sorveglianza sanitaria e l'isolamento fiduciario. "Le regioni giornalmente ci informeranno sulla curva epidemiologica", ha ammonito il premier. Il ministro della Salute dovrà indicare le soglie sentinella da rispettare in modo da intervenire in determinate situazioni e "chiudere il rubinetto".

Coronavirus, il bollettino di oggi della Protezione Civile

Sul fronte dei numeri, calano i decessi: nelle ultime 24 ore sono morte 260 persone, il dato più basso registrato dal 15 marzo. In particolare, nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del coronavirus sul nostro territorio, a oggi, 26 aprile, il totale delle persone che hanno contratto il virus è 197.675, con un incremento rispetto a ieri di 2.324 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 106.103, con un incremento di 256 assistiti rispetto a ieri. Tra gli attualmente positivi 2.009 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 93 pazienti rispetto a ieri. 21.372 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 161 pazienti rispetto a ieri. 82.722 persone, pari al 78% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri i deceduti sono 260 e portano il totale a 26.644. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 64.928, con un incremento di 1.808 persone rispetto a ieri.

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 35.166 in Lombardia, 15.519 in Piemonte, 12.341 in Emilia Romagna, 9.138 in Veneto, 6.069 in Toscana, 3.480 in Liguria, 4.573 nel Lazio, 3.308 nelle Marche, 2.924 in Campania, 2.937 in Puglia, 1.682 nella Provincia autonoma di Trento, 2.107 in Sicilia, 1.248 in Friuli Venezia Giulia, 2.068 in Abruzzo, 994 nella Provincia autonoma di Bolzano, 296 in Umbria, 783 in Sardegna, 254 in Valle d’Aosta, 797 in Calabria, 219 in Basilicata e 200 in Molise.

bollettino coronavirus 26 aprile 2020-2

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