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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Coronavirus: regione che vai, fase 2 che trovi. Tutte le differenze nei territori

L'ultimo Dpcm ha previsto nuove misure per contrastare l'emergenza Covid-19 ripartendo con cautela. Ma nelle singole regioni ci sono ordinanze molto diverse: i dettagli

Coronavirus e fase 2, cosa riapre e cosa si può fare da lunedì 4 maggio? Il Dpcm  - decreto del presidente del Consiglio dei ministri - del 26 aprile ha previsto nuove misure per l'emergenza Covid-19. Un inizio di ripresa con l'allentamento graduale del lockdown, come annunciato dal premier Giuseppe Conte. Non sarà un "liberi tutti", ma una graduale ripartenza delle attività produttive da conciliare con il contenimento dell'epidemia di coronavirus. Dopo l'emanazione dell'ultimo decreto, sono state numerose le prese di posizione dei singoli presidenti di regione, molti dei quali hanno già annunciato o emanato ordinanze che prevedono misure diverse dal provvedimento governativo.

Le mosse e le scelte di alcune regioni per la fase 2 hanno alimentato talvolta polemiche e scontri con il governo centrale. Passiamo in rassegna tutte le differenze nei territori regionali, a cominciare dalla Calabria, dove la governatrice Jole Santelli ha anticipato l’apertura di alcune attività commerciali sul territorio regionale. Da giovedì 30 aprile in tutta la regione è "consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio e tavoli all’aperto". Questa decisione ha innescato uno scontro con il governo. L'esecutivo ha fatto partire la diffida ed è pronto ad impugnare il provvedimento, come ha annunciato nelle scorse ore il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia. La governatrice Santelli (di Forza Italia) ha replicato che non farà dietrofront.

Coronavirus e fase 2: le differenze nelle regioni italiane

Il ministro Boccia ha sottolineato che il 95% delle ordinanze regionali è compatibile con il Dpcm, mentre il restante 5% necessita di modifiche attese a giorni. In Lombardia, la nuova ordinanza regionale firmata dal presidente Attilio Fontana è sostanzialmente in linea con le misure del governo, prevedendo però la permanenza dell'obbigo di coprirsi naso e bocca con mascherine, oppure sciarpe o foulard, anche all'aperto. "A bordo dei mezzi di trasporto pubblico è obbligatorio l'utilizzo di guanti e mascherine. È cura del passeggero procurarsi guanti e mascherine e indossarli correttamente dal momento in cui entra in stazione, sosta alle fermate o banchine, si accoda per salire sui mezzi, al momento in cui si allontana". Lo prevede l'ordinanza sul trasporto pubblico locale nella fase 2 firmata ieri dal presidente Fontana, valida dal 4 maggio al 31 agosto 2020.

In Veneto, invece, il leghista Luca Zaia è uno dei governatori che ha spinto di più per anticipare le riaperture nella cosiddetta fase 2. Da lunedì 27 aprile utti i cittadini possono uscire di casa individualmente per passeggiate e attività fisica all'aperto, o per andare in bicicletta, nel territorio del proprio comune. Rimangono gli obblighi di evitare assembramenti e del distanziamento sociale di almeno un metro. Da martedì 28 aprile i residenti in regione possono raggiungere la seconda casa o la propria imbarcazione, anche in un altro comune rispetto alla residenza (ma sempre all'interno del territorio regionale), per attività di manutenzione. E' consentita inoltre l'attività di vendita di cibo take away da parte di un esercente con il proprio mezzo su strada. Restano sempre e comunque gli obblighi di indossare la mascherina e i guanti e mantenere il distanziamento sociale. Zaia ha ribadito che "le ordinanze introdotte dal Veneto non sono in contrasto con il Dpcm ma vogliono portare un principio di buon senso e rispetto nei confronti del cittadino. Non facciamo ordinanze per cercare prove muscolari".

In Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, presidente regionale del Pd, oltre alle disposizioni del governo, ha dato il via libera alla vendita del cibo da asporto. Arno Kompatscher, Svp, presidente della Provincia di Bolzano e del Trentino Alto Adige, ha consentito le visite ai parenti e le passeggiate nei parchi. Non solo: la giunta provinciale ha approvato un disegno di legge che sblocca dall’8 maggio le attività produttive, dall’11 via libera a parrucchieri, estetisti, ristoranti e bar. Il 25 maggio ripartiranno hotel e funivie. In Liguria, il presidente Giovanni Toti ha concesso il via libera al cibo da asporto: un cliente alla volta potrà entrare nei locali. Via libera anche agli spostamenti verso le seconde case, come in Veneto, per motivi di manutenzione. In Toscana, invece, il presidente Enrico Rossi ha scritto a Giuseppe Conte perché vieti il rientro nelle seconde case. Aperture invece sulle passeggiate: via libera, il governatore ha promesso finanziamenti "per piste ciclabili e per chiudere strade e piazze alle auto".

Da lunedì 4 maggio nelle Marche sarà possibile passeggiare da soli in spiaggia, ha stabilito il governatore Luca Ceriscioli. Il governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio si è mosso nella direzione di concedere spostamenti verso le seconde case, per motivi di manutenzione. Via libera anche al jogging, si potrà andare a cavallo, occuparsi della toelettatura dei cani e fare pesca amatoriale. In Campania, il governatore del Pd Vincenzo De Luca ha concesso da lunedì qualche apertura sulle passeggiate e ha disposto l’ingresso negli uffici pubblici diviso per ordine alfabetico, in modo da scaglionare il flusso di persone.

In Sicilia il presidente di centrodestra Nello Musumeci ha avviato una graduale riapertura con un’ordinanza firmata giovedì 30 aprile e in vigore dal 4 al 17 maggio. Rispettate in parte le linee guida fissate dal governo, seppure con qualche differenza, a cominciare dal permesso alle famiglie di potersi trasferire nelle seconde case, a patto che non facciano la spola con l'abitazione principale, ma vi rimangano per la stagione. In Basilicata, il presidente Vito Bardi ha imposto quarantena e tampone obbligatorio per chi entra in regione. In Sardegna, invece, il governatore Christian Solinas sta pensando ad un passaporto sanitario per i turisti, in vista dell'estate. 
 

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