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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Coronavirus, la denuncia del giornalista: "A casa con sintomi da 20 giorni, ma nessun tampone"

Davide Campagiorni, giornalista di CataniaToday, ha deciso di raccontare questi giorni complicati: "A casa con febbre e tosse, ma nessun tampone. Viene lecito chiedersi: la salute è uguale per tutti?"

Sono tanti i cittadini, da nord a sud, che denunciano pubblicamente di non venire sottoposti ad alcun tampone, nonostante sintomi chiaramente riconducibili a Covid-19. Un giornalista di CataniaToday ha deciso di raccontare questi giorni complicati: "A casa con febbre e tosse, ma nessun tampone". Ecco la sua storia.

Davide Campagiorni spera che la sua testimonianza possa servire "da monito per altre situazioni analoghe o simili in un momento di vera e propria emergenza sanitaria mondiale. Scrivo in quanto cittadino, ancor prima che giornalista e collaboratore del giornale CataniaToday. Dal 10 marzo sono a casa con sintomi, dalla notte del 24 marzo ufficialmente in isolamento domiciliare. Ho seguito inizialmente la cura per la polmonite, data dal medico curante via telefono, con antibiotici, più farmaci anti allergici e broncodilatatore, visto che soffro anche di allergia, oltre a pillole di cortisone e per finire ansiolitici, prescritti dal medico nell'ultima settimana".

"Sintomi dal 10 marzo, ma neanche l'ombra del tampone"

"Dopo 19 giorni continuo ad avere crisi respiratorie fino ad oggi gestibili, ma nonostante la scheda fatta con l'Asp di Catania via telefono nella mattinata del 24 marzo, ad oggi neanche l'ombra del tampone - scrive il giornalista - Risultato: non so ancora se sono positivo o no".

Campagiorni spiega che "la saturazione dell'ossigeno, calcolata comprando un saturimetro in farmacia, capita spesso scenda al di sotto dei valori normali. Anche sotto i 90 nei momenti più complicati. Ho chiamato due volte il 118, intervenuto prontamente, ma nel momento in cui i medici sono arrivati nella mia abitazione, la mia saturazione era stabile e alta. La decisione presa dai dottori è stata quella di continuare la mia permanenza a casa, scongiurando saggiamente eventuali rischi di contagio in ospedale, qualora poi non fossi risultato positivo".

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Negli ultimi due giorni è aumentata anche la tosse e la pesantezza nel respiro non dà tregua al collega, soprattutto nelle ore serali.

"Eppure devo continuare a leggere di personalità eminenti dal punto di vista sociale che fanno i tamponi e dicono agli altri andrà tutto bene. Due pesi, due misure. Spero altre persone non stiano vivendo questi momenti di incertezza e scoramento, ma viene lecito chiedersi: la salute è uguale per tutti?"

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