Coronavirus, la saggezza della piccola Noemi: così invita tutti a stare in casa
Una semplice telefonata di una bambina, Noemi, al centralino della Questura di Viterbo per leggere una lettera di ringraziamento per il lavoro che le forze dell'ordine e i medici fanno ogni giorno, sta facendo il giro del web: emozionante. Uniti ce la faremo
Restare in casa è l'unico modo per rallentare la diffusione del contagio, è l'unica arma che ciascun cittadino ha a disposizione in questo momento drammatico per il Paese.
Una semplice e cristallina telefonata di una bambina, Noemi, al centralino della Questura di Viterbo per leggere una lettera di ringraziamento per il lavoro che le forze dell'ordine fanno ogni giorno, sta facendo il giro del web. "Cari poliziotti, vi volevo dire che il vostro è un bellissimo e rischioso lavoro e vi state dando molto da fare soprattutto con questa emergenza - ha detto la piccola Noemi - state passando in strada a dire ai cittadini di restare in casa, anche se alcune persone, purtroppo, non rispettano le regole. Continuate a essere meravigliosi e un grande grazie ai medici che stanno facendo un faticoso lavoro per salvare persone malate".
Coronavirus, il messaggio della piccola Noemi
La saggezza della piccola Noemi che invita tutti a stare a casa
— Polizia di Stato (@poliziadistato) March 22, 2020
Ci uniamo al suo grazie ai medici e infermieri impegnati contro #Covid_19
Bimbi giocate in casa. Presto ci riabbracceremo in strada.#grazieanomeditutti #iorestoacasa #lamiciziaèunacosaseria #essercisempre pic.twitter.com/HMdDGB1ZMA
La Polizia di Stato sottolinea la "saggezza della piccola Noemi che invita tutti a restare a casa. Ci uniamo al suo grazie a tutti i medici e agli infermieri impiegati nell'emergenza. Ai bambini che ci sono vicini con il loro affetto diciamo di giocare a casa - sottolinea ancora - Presto potremo incontrarci nuovamente tutti in strada e potremo salutarci, abbracciarci e fare foto, passando ancora tanti bei momenti insieme".
C'è bisogno del senso responsabilità da parte di tutti quanti per superare quello che il premier Conte ha definito come il momento più difficile per l'Italia da 75 anni a questa parte, dal secondo dopoguerra. Uniti, ce la faremo.