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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Coronavirus, nave da crociera in quarantena: a bordo c'è un passeggero infetto

Una nave da crociera giapponese, con 3.700 persone a bordo, è stata posta in quarantena dopo che un passeggero è risultato positivo al virus. Prima vittima del nuovo coronavirus a Hong Kong. I decessi complessivi in Cina sono saliti a 425

L'incubo che temeva di dover vivere la Costa Smeralda ormeggiata a Civitavecchia la scorsa settimana diventa realtà in Giappone, dove una nave da crociera è stata posta in stato di quarantena all'arrivo nel porto di Yokohama: uno dei passeggeri sbarcati a Hong Kong a fine gennaio è stato trovato positivo al coronavirus. Ad annunciarlo è stato il ministero della Salute nipponico.

Coronavirus, nave da crociera in quarantena in Giappone

Si tratta della Diamond Princess della Carnival Japan: a bordo ci sono 3.711 persone, 2.666 passeggeri e 1.045 membri dell'equipaggio. Almeno altre otto persone hanno manifestato sintomi di contagio e febbre, ha spiegato il portavoce del governo giapponese Yoshihide Suga. Ora sulla nave è salito personale sanitario per effettuare tutti i controlli del caso. L’uomo infettato dal virus è un anziano di 80 anni residente a Hong Kong, e sceso dalla nave lo scorso sabato. In base alle informazioni rivelate dal ministero l’uomo aveva preso un volo dalla Cina diretto in Giappone il 17 gennaio, prima di imbarcarsi sulla nave da crociera Diamond Princess nella città a sud di Tokyo, il 20 gennaio e poi viaggiare alla volta dell’ex protettorato britannico.

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La nave era stata già messa in quarantena sulla strade del ritorno nell’isola di Okinawa, a sud ovest dell’arcipelago, ma il governo ha deciso di ripetere la procedura per l’accesso al porto di Yokohama.

Coronavirus, le ultime notizie

E intanto Hong Kong registra il primo decesso per il coronavirus: si tratta di un uomo di 39 anni, le cui condizioni erano peggiorate nelle ultime ore. L'uomo si era recato a Wuhan, focolaio dell’infezione, lo scorso 21 gennaio, prima di tornare a casa il 23 gennaio da Changahanan. Il suo era il tredicesimo caso, sui quindici totali, di contagio nell’ex colonia. La scorsa settimana si era recato all'ospedale Queen Elizabeth avvertendo dolori muscolari e febbre, finendo poi in isolamento. Il Centro per la Protezione della salute ha detto che l’uomo non aveva visitato strutture sanitarie o mercati nel periodo di incubazione del virus.

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Nel frattempo il bilancio dei morti in Cina è salito a 425, come riferito dalla commissione sanitaria nazionale, secondo cui nella provincia di Hubei si sono contate ieri 64 vittime. Sono intanto oltre ventimila le persone contagiate in tutto il Paese. La casa automobilistica sudcoreana Hyunday ha deciso di sospendere gradualmente la produzione nei suoi impianti a causa della mancanza di componenti in arrivo dagli stabilimenti che ha in Cina. Lo ha reso noto la stessa casa automobilistica, che diventa così la prima azienda costretta a sospendere la produzione fuori dalla Cina.

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E c'è il primo caso di contagio in Belgio. Secondo quanto comunicato dal ministero della Sanità di Bruxelles, a essere risultato positivo ai test è uno dei "nove connazionali arrivati domenica da Wuhan e che ieri sono stati sottoposti ad analisi specifiche all'ospedale militare di Neder-Over-Heembeek". Il paziente è stato trasferito all'ospedale universitario di Bruxelles "in buone condizioni e per il momento non presenta alcun sintomo della malattia". Gli altri otto belgi rimpatriati da Wuhan, epicentro del focolaio di coronavirus, sono risultati tutti negativi ai test.

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