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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Grazie al lockdown l'Italia ha evitato decine di migliaia di morti": il bilancio di Locatelli

Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità: "Senza lockdown numeri marcatamente più alti, almeno doppi rispetto ai numeri che già tristemente abbiamo osservato". Il sindaco di Alzano: "Le settimane centrali di marzo sono state drammatiche"

"Riuscire a fare una stima precisa sul numero dei morti che abbiamo evitato è assai difficile, però certamente siamo nell'ordine delle decine di migliaia, perché secondo i modelli epidemiologici e matematici previsionali l'assenza di attivazione delle misure di lockdown, e tutto quello che ha comportato, anche in termini di strategia di distanziamento sociale o fisico piuttosto che di uso di dispositivi di protezione, avrebbe comportato dei numeri marcatamente più alti, almeno doppi rispetto ai numeri che già tristemente abbiamo osservato". Lo ha detto Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, al Tg8 su TV8.

Locatelli ha poi parlato della sua città natale, Bergamo: "Non posso negare – ha detto - che le immagini dei camion militari che trasportavano le bare dal cimitero di Bergamo sono state qualcosa che ha ferito profondamente la mia coscienza, e rimarrà scolpito in maniera indelebile fino alla fine dei miei giorni".

Tornando a quei giorni drammatici, colpisce la testimonianza odirna di un dei primi cittadini dei paesi simbolo della pandemia in Italia. "Le settimane centrali di marzo sono state drammatiche per la gestione sanitaria - dice al Corriere della Sera Camillo Bertocchi, sindaco di Alzano Lombardo, nella Bergamasca, uno dei paesi più colpiti - Ma la cosa peggiore è stata la mancanza di ossigeno, se ci ripenso mi vengono ancora i brividi. Mi telefonavano: mio padre non ha più ossigeno, non riesce a respirare", racconta il sindaco che  aggiunge: "La gente mi ringrazia ancora per la comunicazione. I cittadini sentivano di tutto e noi sindaci abbiamo cercato di garantire la credibilità delle istituzioni. Ma non era facile. Noi stessi chiamavamo per avere risposte che non arrivavano, e ci dovevamo arrangiare. Nei primi tempi non riuscivamo nemmeno a dare una proporzione al problema. Fin quando abbiamo visto i dati dei decessi che venivano comunicati all'anagrafe".

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