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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus e scuole, Conte e Azzolina "bocciano" l'isolamento per i bimbi

Continua la polemica dopo la lettera inviata al Ministero della Salute da parte di alcuni governatori, in cui veniva richiesto di applicare l'isolamento anche per i bambini rientrati dalla Cina che frequentano le scuole italiane

No all'isolamento preventivo per bambini rientrati dalla Cina che frequentano le scuole italiane. Il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina e il premier Conte hanno bocciato la richiesta inviata dai governatori di tre Regioni del Nord Italia (Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia) e il presidente della provincia di Trento al Ministero della Salute. Nella lettera veniva chiesto di applicare il periodo di isolamento per chi rientra dalla Cina previsto per gli adulti, anche ai bambini.

Coronavirus, isolamento per i bimbi: no di Azzolina e Conte

"Non abbiamo una emergenza per le scuole, c'è una circolare del ministero della Salute che ha spiegato tutti i casi punto per punto, io mi sento di tranquillizzare gli studenti e le famiglie: la scuola resta un luogo di inclusione per cui se non ci sono situazioni come quelle che qualcuno ha descritto a scuola si va".

A ribadire il ''no'' è  il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, che a margine delle celebrazioni per la terza giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo al Sermig di Torino, ha commentato la richiesta di alcuni presidenti di Regione di applicare il periodo di isolamento per chi rientra dalla Cina anche ai bambini che frequentano le scuole.

Anche il premier Giuseppe Conte non sembra convinto della richiesta e ha risposto così alle preoccupazioni dei presidenti sul coronavirus: "Ci dobbiamo fidare delle autorità scolastiche e sanitarie, se ci dicono che non ci sono le condizioni per il provvedimento in discussione invito i governatori del nord a fidarsi di chi ha specifica competenza".

Coronavirus, Fontana sorpreso: ''Perché stupirsi?''

Il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, si è detto sorpreso dopo le polemiche suscitate dalla lettera annunciata con i presidenti di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Provincia autonoma di Trento riguardo alla possibilità di prevedere un periodo di 14 giorni prima del rientro a scuola da parte degli studenti tornati in Italia dalle zone della Cina a rischio per il nuovo coronavirus: ''Non vedo perché stupirsi''.

 "Noi abbiamo semplicemente chiesto al ministro" della Salute, Roberto Speranza, "di valutare ulteriori misure di protezione e tutela dei nostri bambini degli asili e studenti della scuola dell'obbligo, sulla base del report dell'Oms che ha evidenziato che il contagio tra i soggetti asintomatici è raro, ma non impossibile", puntualizza Fontana a margine dell'inaugurazione dell'Anno accademico dell'università degli Studi di Milano. 

"Se il presidente Conte e il ministro Speranza hanno ritenuto opportuno mettere in quarantena i 56 italiani asintomatici rientrati ieri da Wuhan - osserva - non vedo perché stupirsi se chiediamo che lo stesso accorgimento debba essere adottato per i bambini e ragazzi che frequentano la scuola dell'obbligo, che rientrano dalle zone affette della Cina, italiani e non".

Coronavirus, Burioni: ''Giusta la richiesta dei governatori''

Il ministro Azzolina e il premier Conte rigettano la proposta dei governatore di alcune Regioni di estendere l'isolamento anche ai bambini di ritorno dalla Cina che frequentano le scuole italiane, ma secondo il virologo Roberto Burioni la richiesta non era illegittima. Sul sito di informazione scientifica MedicalFacts.it, il medico ha scritto: "Giusta la richiesta di alcuni presidenti di Regione della Lega di avere maggiore attenzione prima di riammettere bambini provenienti dalla Cina nelle nostre scuole".

Coronavirus, la bocciatura dalla Uil: ''Scontro politico per qualche consenso''

Anche dal segretario Uil Scuola, Pino Turi, è arrivata la bocciatura alla richiesta di alcuni governatori del Nord Italia:"Che dire, siamo in presenza dell'ennesimo scontro politico, anzi, di politico c'è poco o niente, si tratta di uno scontro tra schieramenti per raccogliere qualche consenso". 

Sottolineando il coinvolgimento diretto del sindacato nella questione, da parte di Rsu o lavoratori preoccupati, Turi sottolinea: "la nostra risposta è: noi ci fidiamo della scienza e la circolare la garantisce rispetto ad inutili allarmismi. Vengono spiegati tutti i casi punto per punto, e le azioni da mettere in atto. E la circolare - sottolinea non prevede assolutamente l'allontanamento degli studenti dalle classi e suggerisce tuttavia una serie di norme e di comportamenti da mantenere sia da parte dei bambini che da parte degli adulti". 

"In questi casi - ribadisce Turi - il panico è il vero problema ed una classe dirigente, come dovrebbe essere un Presidente di Regione, dovrebbe farsene carico ed affidarsi agli scienziati e non agli "stregoni" dell'uno vale uno. La scuola poi - conclude il numero uno della Uil Scuola - è la base in cui si insegna la scienza e non può permettersi esempi diversi. L'istruzione pubblica deve essere luogo di inclusione e consapevolezza, non di esclusione e allarmismo".

Coronavirus, il Ministero dell'Istruzione chiede informazioni sui rientri

Con una circolare inviata dagli Uffici scolastici regionali, il ministero dell'Istruzione sta chiedendo ai presidi di tutte le scuole di ogni ordine e grado informazioni sul numero di studenti e docenti attualmente in Cina o che siano rientrati in Italia negli ultimi 15 giorni dalla Cina. In particolare, la circolare inviata questa mattina invita i dirigenti scolastici a compilare un modulo per effettuare un "monitoraggio a mero scopo conoscitivo, di studenti, docenti e personale scolastico proveniente dalla Cina".

Il monitoraggio, spiega la circolare, intende rilevare quale sia il numero degli studenti e dei docenti impegnati in attività di studio e formazione di cui si prevede il rientro nelle prossime settimane, e il numero di studenti o di personale scolastico che sia rientrato negli ultimi 15 giorni dalla Cina.

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