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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Coronavirus, l'Italia cambia strategia: stop ai tamponi senza sintomi

L'indicazione arriva dal Consiglio superiore di sanità, l'Italia non farà più controlli con i tamponi su soggetti asintomatici. Lodi dall'Oms e dall'Europa: ''Adottate misure in linea con il piano di contenimento del virus''

Dopo un'iniziale “caccia” al nuovo coronavirus, l'Italia cambierà la strategia dei tamponi: i controlli verranno effettuati soltanto ai soggetti sintomatici. Una decisione motivata da Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css): "Confermo che la larghissima parte dei tamponi realizzati, diciamo più del 95%, ha dato esito negativo, questo conferma che il rischio di contagiosità è elevato nei soggetti sintomatici, mentre è marcatamente più basso nei soggetti asintomatici".

''Questo – ha proseguito Locatelli -supporta la scelta di riservare i tamponi solo ai soggetti sintomatici, anche perché siamo ancora in un periodo di pandemia di altre infezioni virali e quindi vanno escluse anche queste, prima di procedere con la realizzazione dei tamponi. Così - ha sottolineato Locatelli - ci si focalizzerà solo sui soggetti sintomatici".

Coronavirus, l'Italia cambia strategia sui controlli 

Il cambio di strategia è stato confermato anche dal direttore scientifico dell'Istituto Lazzaro Spallanzani, Giuseppe Ippolito: ''Tamponi solo a sintomatici. In Italia sono stati fatti test oltre le indicazione previste dal Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), per uno scrupolo delle regioni. Ma trasformeremo questi test in più in una risorsa per la ricerca".

"Si sta lavorando affinché in Italia vengono comunicati, per il coronavirus, solo i casi positivi e clinicamente evidenti, dunque con sintomi, i pazienti in rianimazione e i morti. Esattamente come avviene negli altri Paesi del mondo". 

Ippolito ha spiegato l'importanza di comunicare solo numeri relativi a casi reali, come accade negli altri Paesi, per evitare anche fraintendimenti sull'entità del fenomeno: "I casi positivi e i tamponi fatti per qualsiasi altro motivo, andranno in una lista separata, estremamente importante per la definizione della situazione epidemiologica".

Coronavirus, le lodi dell'Oms alla strategia italiana

La massiccia strategia di controlli messa in campo dall'Italia ha ricevuto anche l'apprezzamento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, come ribadito dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: ''L'Italia ha eseguito circa 10mila tamponi ma non possiamo essere colpevoli di essere stato uno dei paesi che ha fatto più controlli e lo dice anche l'Oms".

''Sono state messe in atto misure per evitare la trasmissione, per esempio chiudendo scuole e limitando gli eventi aggregativi e sono stati varati provvedimenti in linea con la strategia di contenimento attualmente implementata a livello globale nel tentativo di fermare la diffusione del Covid-19'', ha spiegato l'Oms, mentre parole di sostegno sono arrivate anche dal Commissario Ue alla Salute, Stella Kyriakides: "Vorrei dire che fin da subito la Commissione Ue ha sentito l'esigenza di esprimere assoluta solidarietà all'Italia e al personale sul campo, che hanno messo subito in atto misure in grado risolute e veloci per ridurre la minaccia di questo virus".

Frasi a cui hanno fatto eco quelle del direttore dell'Oms Europa, Hans Kluge: "Grazie al ministro della Salute per la grande trasparenza nel condividere le informazioni, che possono aiutare a capire il virus, di cui non conosciamo ancora tutto, e possono essere molto utili a tutti i Paesi per aggiornare le proprie politiche''.

"Noi all'Oms - prosegue - stiamo lavorando a un coordinamento per rispondere a livello globale all'emergenza coronavirus''.

Coronavirus e controlli, Burioni contro il cambio di strategia

Ma non tutti hanno accolto bene il cambio di strategia sui controlli. Tra i contrari c'è il virologo Roberto Burioni, che ha commentato la notizia a 'Non Stop News' su Rtl 102.5:  "Se le misure adottate contro l'emergenza coronavirus sono efficaci, verosimilmente fra qualche giorno vedremo i casi stabilizzarsi e questo sarà un segno molto positivo. Certo non deve dipendere da una differente gestione dei casi, perché, se come sentivo cambiano il modo in cui fanno i tamponi, questo potrebbe disturbarci l'osservazione. E' chiaro che se io misuro diversamente il peso di qualcosa, il peso è diverso".

"Io devo dire - ha spiegato - che ho capito poco questa cosa dei tamponi, perché il tampone è una cosa che serve per capire se una persona ha il virus, non se una persona è nella fase di incubazione. Quindi, se una persona si contagia oggi, è inutile fargli il tampone domani perché sarà certamente negativo. Il tampone serve quando, per esempio - ritiene l'esperto - una famiglia di quattro persone è stata a cena con uno che a un certo punto abbiamo saputo avere il coronavirus".

Se "oggi di quella famiglia il padre è malato e gli altri tre stanno bene, a quelli asintomatici dobbiamo fare il tampone perché abbiamo ragione di pensare che potrebbero avere contratto la malattia. Magari in questo momento non hanno i sintomi, ma hanno la malattia, sono infettivi e quindi dobbiamo isolarli".

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