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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Chiudere tutto": la richiesta della Lombardia al Governo ora è ufficiale

"Chiudere centri commerciali, bar, parrucchieri e tutti gli hotel non necessari alla eventuale quarantena". Se il governo accettasse le misure richieste resterebbero aperte solo farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari

Contro il coronavirus misure sempre più ristrettive: c'è la chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio tra le proposte inviate dalla Regione Lombardia e dai sindaci al Governo. La Regione le elenca tutte ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali e alla vendita di beni di prima necessità.

La proposta prevede la chiusura di tutti i centri commerciali e di tutti gli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità.

Prevista poi la chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere, delle attività artigianali di servizio come parrucchieri ed estetisti, di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (ostelli, agriturismi), "ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell'espletamento delle attività di servizio pubblico", di tutti i servizi terziari e professionali, "ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti".

Tra le richieste anche la chiusura dei mercati sia su strada che al coperto e le medie e grandi strutture di vendita.

Coronavirus, quali negozi restano aperti

Restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità.

Le proposte sono state "formalizzate oggi" al Governo dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in accordo con i sindaci della Lombardia.

Nel documento inviato dalla Regione si comunica che "per quanto riguarda le restanti attività produttive è già stato raggiunto un accordo con Confindustria Lombardia che provvederà a regolamentare l'eventuale sospensione o riduzione delle attività lavorative per le imprese".

La motivazione della richiesta emerge dalle parole del governatore Fontanta che al microfono di Skytg24 ha anticipato il consueto bollettino: "Rispetto a ieri ci sono circa 1.300 contagiati in più, purtroppo aumentano".

Coronavirus, la lettera di Fontana

La lettera è indirizzata al premier Giuseppe Conte, al ministro della Salute Roberto Speranza e al capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, e ha come oggetto 'proposte per ulteriori misure di contenimento della diffusione del virus Covid19'.

"Regione Lombardia - si legge nella missiva - nel valutare l'aumento esponenziale dei casi di contagio e il conseguente aggravio sul sistema sanitario, ritiene necessario procedere ad un inasprimento delle iniziative di contenimento già in essere avendo constatato la riduzione dei contagi nell'area del primo focolaio della Provincia di Lodi soggetta a misure restrittive dal 23 febbraio". Con le misure, "condivise con i Sindaci dei Comuni capoluoghi, Anci, UPL e gli attori del Patto per lo Sviluppo", si propone "chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle; relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità e alle edicole; chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità. Restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità. Sono chiusi i mercati sia su strada che al coperto e le medie e grandi strutture di vendita".

"Chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere; chiusura delle attività artigianali di servizio (es. parrucchieri, estetisti, ecc..) ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza; chiusura di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (es. ostelli, agriturismi, ecc..) ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell'espletamento delle attività di servizio pubblico; sospensione di tutti i servizi mensa sia nelle strutture pubbliche che private; chiusura di tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti".

"Si propone l'ulteriore sospensione, di conseguenza, dei termini processuali e degli adempimenti di natura amministrativa, assicurativa, ecc. - prosegue la lettera - Ogni attività svolta con modalità di lavoro agile è consentita. È fatta salva l'individuazione da parte di Regione Lombardia delle attività di indifferibile necessità".

"Si comunica che per quanto riguarda le restanti attività produttive è già stato raggiunto un accordo con Confindustria Lombardia che provvederà a regolamentare l'eventuale sospensione o riduzione delle attività lavorative per le imprese. Si ritiene - infine - opportuno procedere alla variazione del servizio di trasporto pubblico in funzione delle attività che permarranno in essere. Sono in via di definizione ulteriori accordi con le associazioni di categoria per definire misure contenitive specifiche aggiuntive"

Coronavirus, le misure di sostegno del Governo

Se oggi il governo ha chiesto al Parlamento la possibilità di impiegare maggiori risorse - aumentanto il deficit di bilancio di 25 miliardi - la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha spiegato che le norme per l'emergenza coronavirus andranno "a tutela di tutte le imprese, dei lavoratori e delle famiglie italiane".

Catalfo ha parlato di "un allargamento degli ammortizzatori sociali già esistenti", della possibilità di utilizzare un "fondo salariale per le aziende da 5 a 15 dipendenti e una cassa in deroga speciale che vada a tutelare tutti i lavoratori, indipendentemente dal settore, su tutto il territorio nazionale".

Queste disposizioni, ha proseguito la ministra, saranno "correlate anche da norme per la famiglia, un congedo parentale speciale per tutte le famiglie italiane e, in alternativa, un voucher baby sitter. Si prevederanno -ha aggiunto la Catalfo- norme speciali per gli stagionali e gli autonomi anche con la previsione della sospensione dei contributi previdenziali in modo da tutelare tutti i settori".

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