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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Erika, medico-coraggio: appena specializzata va a lavorare nella zona rossa

"L'ho fatto per responsabilità, etica e senso di appartenenza alla classe medica". La storia di Erika Portera, giovane medico di 30 anni che va in "trincea" alla Rsa di Villafrati

Solo mercoledì scorso si è specializzata in neurologia all'Università degli Studi di Palermo, e da ieri pomeriggio è già in prima linea, con i suoi colleghi, nella lotta al coronavirus. La dottoressa Erika Portera, 30 anni, medico messinese, ha firmato ieri mattina il suo primo contratto di lavoro decidendo ed accettando di rispondere all’appello verso una struttura che ha registrato casi di positività al nuovo coronavirus, sia tra i degenti che tra gli operatori.

Parliamo della Rsa (Residenza sanitaria assistenziale) di Villafrati in provincia di Palermo, diventata focolaio del coronavirus. Cinquanta i pazienti positivi, 24 i dipendenti e sette gli anziani morti, in una conta che non è detto sia giunta al termine. Una situazione che ha portato il presidente della Regione Musumeci ad emettere un'ordinanza con la quale si dichiara "zona rossa" il paese del palermitano.

"L'ho fatto per responsabilità, etica e senso di appartenenza alla classe medica – ha detto Erika Portera -. Mi sono specializzata in un momento molto particolare per la vita di tutti noi ed ho subito deciso di mettermi a disposizione per l’emergenza".

La dottoressa Portera ha firmato un contratto di quattro mesi venerdì mattina nei locali della Direzione generale dell’Asp di Palermo, individuata dalla Protezione civile regionale quale "Ente attuatore per l’individuazione di personale medico occorrente per l’attivazione delle rete finalizzata al rafforzamento dell’organico medico presso la Rsa ‘Villa delle Palme’ di Villafrati".

"Mi hanno detto che dovrò alternarmi con una collega che non è più uscita dalla struttura dopo l’individuazione dei casi positivi – ha detto Portera – sono a completa disposizione. Non ho mai lavorato in una RSA, ma conosco queste strutture e conosco la gestione di pazienti cronici di vario tipo, anche con patologie neurologiche. Cosa mi aspetto? Mi aspetto una situazione di estrema attenzione".

La Direzione generale dell’Asp ha ringraziato sia la dottoressa Portera per avere accettato nel giro di poche ore l’incarico, sia il medico presente nella struttura da diversi giorni che con grande spirito di abnegazione ha continuato a lavorare in una situazione molto complessa. "Sono esempi come quelli di questi medici che ci spingono a guardare con coraggio al futuro - ha detto il direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni -. La loro forza ed il loro senso di responsabilità rappresentano la via da seguire in un momento di grande emergenza. Siamo grati a loro e siamo grati a tutti gli operatori sanitari che non si risparmiano nella lotta quotidiana contro un nemico invisibile e subdolo. Penso che ci vorrà molta cautela, molto coraggio e molto amore nei confronti di tutti".

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