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Martedì, 16 Aprile 2024
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"Io e mio marito presi a sprangate. Uno sputo, poi è iniziato l'inferno"

Aggressione di stampo omofobo a Gand, in Belgio. GenovaToday ha intervistato Mauro Padovani, il fumettista ligure picchiato insieme al suo compagno da due vicini di casa: "Per quattro anni hanno reso la nostra vita un incubo"

Aggrediti e brutalmente picchiati perché omosessuali: è successo a Gand, in Belgio, al fumettista Mauro Padovani, originario di Lavagna, e al marito, Thomas Freeman. Autori del pestaggio, due vicini di casa, una giovane di origini croate e un ragazzo di origini bulgare che da anni li avevano presi di mira.

La denuncia è arrivata tramite Facebook, corredata da immagini choc in cui Padovani, formato all’Istituto Statale d’Arte di Chiavari, appare insieme con il marito, entrambi con il viso tumefatto e insanguinato. Raggiunto da Genova Today, ha confermato l'accaduto ricordando con profondo dolore e frustrazione quanto è successo.

Mauro, può raccontarci che cosa è successo?

"Io e Tom siamo stati aggrediti dai nostri vicini, è stato davvero brutale. Io ho molte ecchimosi e Thomas ha due vertebre fratturate. A mio marito è stato diagnosticato l'Alzheimer 3 anni fa, è come un bambino. Ci hanno aggredito con una sbarra di metallo, io ho ricevuto diversi colpi alla testa". 

La polizia ha arrestato due persone, una coppia che abita nello stesso vostro palazzo. Era la prima volta che vi aggredivano?

"Assolutamente no. Sono 4 anni che rendono la nostra vita un inferno, Tom aveva già preso un pugno in faccia due anni fa, io anche sono stato aggredito soltanto due mesi fa. In un altro episodio la ragazza, che vive sopra di noi, ha gettato due mattoni pieni dal suo terrazzo sul nostro, mancandomi di pochissimo. La polizia non ha mai fatto nulla. Ci hanno aggrediti in un posteggio per portatori di handicap: erano seduti tra due auto, la ragazza ha sputato sul vetro. Tom è sceso, e per noi è iniziato l'inferno".

Questa volta però le forze dell'ordine sono inevitabilmente intervenute.

"Sì, sono stati entrambi arrestati. La ragazza deve stare lontana da noi per almeno un mese, e il ragazzo è in prigione, dove resterà per un mese: sarà il giudice a stabilire cosa farne di lui. Con l'aggravante per omofobia dovrebbe avere la pena raddoppiata e scontare ogni singolo giorni in prigione". 

Lei e Thomas vi siete innamorati e sposati in Belgio. Come ha reagito la comunità belga?

"Venerdì scorso la popolazione belga di Gand ha organizzato ben due manifestazioni per dimostrarci supporto e solidarietà, di cui sono stato ospite. Ha partecipato molta gente, un bel segnale". 

C'è qualcosa che vi sentite di dire come vittime dell'ennesima aggressione di stampo omofobo?

"Solo una: spero che nessun omosessuale, né qui in Belgio né in Italia, debba mai subire un assalto brutale come quello che abbiamo subito noi". 

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