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Sabato, 20 Aprile 2024
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Italiani con la valigia: chi sono e dove vanno i nostri connazionali in fuga

Dal 2006 al 2019 il numero degli iscritti all'Aire è passato da 3,1 a quasi 5,3 milioni. A spostarsi sono sopratutto i giovani con meno di 35 anni, Regno Unito e Germania le mete più ambite. La fotografia scattata dall'ultimo rapporto della Fondazione Migrantes

Dal 2006 al 2019 gli italiani iscritti all'Aire (Anagrafe Italiana residenti all’estero) sono aumentati del 70,2% passando, in valore assoluto, da poco più di 3,1 a quasi 5,3 milioni. È il dato più significativo che emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes presentato questa mattina a Roma. A inizio 2018, erano più di 5,1 milioni i cittadini italiani registrati come residenti in un altro paese. Un anno dopo il dato è lievitato a 5.288.281. 

Secondo alcune stime in realtà il numero degli espatriati è superiore ai  50 milioni, ma solo una decimo dei nostri connazionali in fuga ha mantenuto la cittadinanza italiana. 

Il 40% di chi fugge dall'Italia ha meno di 35 anni

Il rapporto della Fondazione Migrantes certifica che su un totale di oltre 60 milioni di cittadini residenti in Italia a gennaio 2019, alla stessa data l’8,8% è residente all’estero. Quasi la metà degli italiani iscritti all’Aire è originaria del sud, mentre il 35,5% proviene dal Nord e il 15,6% dal Centro. L'attuale mobilità italiana continua a interessare prevalentemente i giovani (18-34 anni, 40,6%) e i giovani adulti (35-49 anni, 24,3%). 

Regno Unito e Germania le mete più ambite

Il 71,2 degi italiani residente all’estero vive in Europa e il 21,5% in America (il 14,2% in America Latina). Sono ben 195 le destinazioni di tutti i continenti.  Nel dettaglio, il Regno Unito, con oltre 20 mila iscrizioni, risulta essere la prima meta prescelta nell'ultimo anno (+11,1% rispetto all'anno precedente).

Al secondo posto, con 18.385 connazionali, vi è la Germania (-8,1%). A seguire la Francia (14.016), il Brasile (11.663), la Svizzera (10.265) e la Spagna (7.529). Le partenze nell'ultimo anno hanno riguardato 107 province italiane. Con 22.803 partenze continua il solido "primato" della Lombardia, seguita da Veneto, Sicilia, Lazio e Piemonte. 

Le comunità più consistenti però si trovano, nell’ordine, in Argentina (quasi 843 mila), in Germania (poco più di 764 mila), in Svizzera (623 mila), in Brasile (447 mila), in Francia(422 mila), nel Regno Unito (327 mila) e negli Stati Uniti d’America (272 mila).

Quando gli italialiani all'estero erano discriminati

Il Rapporto Italiani nel Mondo 2019, attraverso analisi sociologiche e linguistiche, aneddoti e storie fa riferimento al tempo in cui erano gli italiani ad essere discriminati, risvegliando "il ricordo di un passato ingiusto - spiega il testo - non per avere una rivalsa sui migranti di oggi che abitano strutturalmente i nostri territori o arrivano sulle nostre coste, ma per ravvivare la responsabilità di essere sempre dalla parte giusta come uomini e donne innanzitutto, nel rispetto di quel diritto alla vita (e, aggiungiamo, a una vita felice) che è intrinsecamente, profondamente, indubbiamente laico".

Si tratta dunque di "scegliere non solo da che parte stare, ma anche che tipo di persone vogliamo essere e in che tipo di società vogliamo vivere noi e far vivere i nostri figli, le nuove generazioni". La Fondazione Migrantes auspica che questo studio possa "aiutare al rispetto della diversità e di chi, italiano o cittadino del mondo, si trova a vivere in un Paese diverso da quello in cui è nato".

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