rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità

Testamenti solidali per la ricerca e in beneficenza: il grande cuore degli italiani

Sono sempre di più coloro che hanno fatto o meditano di fare un testamento solidale, destinando una parte del proprio patrimonio in beneficenza (nonostante la crisi)

"Voglio prendermi cura di lei anche quando non ci sarò più". Per Sara la ricerca è l’unica soluzione. È per questo suo nonno Carmine, in accordo con sua moglie, ha deciso di destinare un lascito a Telethon. Poi c'è anche Paolo, che insieme a sua moglie ha donato all'Unicef. 

Sono solo due dei circa 1,3 milioni di italiani che hanno già fatto, o sono orientati a fare, un lascito solidale. Si tratta di circa il 5% della popolazione (25,5 milioni) a cui si aggiunge un ulteriore 8% che prenderà probabilmente in considerazione l’idea di sostenere una organizzazione non profit attraverso un lascito testamentario. In tutto mezzo milione (il 15%) in più rispetto al 2016: un trend di crescita costante. Nel 2013, infatti, appena il 2% della popolazione over 55 aveva già fatto un lascito o avrebbe provveduto in tal senso, come emerge dall’ultima Indagine sinottica di GFK Italia, che dal 2000 monitora il fenomeno delle donazioni private nel nostro Paese, presentata nel corso dell’appuntamento “Lascito, quindi sono. Siamo tutti filantropi” organizzato dal Comitato Testamento Solidale in occasione della Giornata Internazionale dei Lasciti Solidali, che cade oggi 13 settembre.

Lasciti solidali, la testimonianza di Carmine e Paolo 

Carmine ha ricordato la propria esperienza. Sua nipote di tre anni è affetta da una malattia genetica rara, la sclerosi tuberosa, che le causa gravi danni al sistema nervoso centrale: sono questi a scatenare le sue crisi epilettiche, disturbi comportamentali e di apprendimento, a cui si aggiungono danni seri al cuore, ai polmoni, ai reni, alla pelle e alla vista. Ostacoli e difficoltà che hanno cementato l’unione con suo nonno e, forse, l’hanno rafforzata ancora di più: per Carmine ogni scusa è buona per stare insieme alla sua piccola, e insieme si divertono da matti. "Sara non deve mai piangere – racconta ancora Carmine – soffre già tanto a causa della sua malattia! Non le dico mai di no. Non amo i no ‘stupidi’. Ogni giorno deve già affrontare tante sofferenze". Da qui la decisione del lascito a Telethon: "Perché voglio dare una speranza concreta di cura a tutti i bambini che combattono contro queste malattie genetiche rare".

Ereditiera muore a 80 anni e lascia cinque milioni di euro in beneficenza 

Paolo insieme a sua moglie ha destinato un lascito solidale all'Unicef. "ll nostro esempio non è ancora diffuso come vorremmo perché in troppi oggi sono frenati dall’incertezza del futuro economico e dalla paura diventata ossessiva della povertà. Per sé stessi e, soprattutto, per i propri figli", spiega, ricordando che "i testi di economia ci insegnano che la ricchezza ha un’utilità decrescente e che quasi sempre ciò che destiniamo alla solidarietà rientra nell’inutile e nel superfluo". E i suoi di figli? "Vanno educati a ‘guadagnarsi’ tutto e devono imparare a ‘volare da soli'", ribadisce. "Tutte le rilevazioni dicono che i ricchi nel mondo diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. La redistribuzione dei redditi affidata al sistema fiscale è un’utopia: l’unico ‘ammortizzatore sociale’ è la solidarietà che coinvolga tutti".

Italiani sempre più consapevoli

Negli ultimi anni è aumentata la conoscenza dei lasciti testamentari. Oggi più della metà degli over 50 (il 57%, ossia 14,5 milioni) dichiara di sapere che cosa siano, rispetto al 52% del 2016. Si tratta di un dato positivo, anche se bisogna registrare un andamento negativo del totale delle donazioni effettuate in Italia negli ultimi dieci anni. Colpa della lunga crisi economica che ha colpito l'Italia, sostiene il rapporto di GFK Italia, che ricorda come la percentuale di popolazione adulta che ha effettuato almeno una donazione negli ultimi 12 mesi sia scesa dal 30% del 2007 al 18% di oggi. Eppure, nonostante ciò, l'Italia rimane uno dei Paesi più generosi d'Europa. Si stima in 87,5 miliardi di euro il valore di quanto gli europei donano in un anno e per più di metà, rispettivamente con 25,3 e 23,8 miliardi, contribuiscono i cittadini del Regno Unito e della Germania. Ma al terzo posto vengono proprio gli italiani, con 9,1 miliardi all’anno, seguiti da francesi (8,4), olandesi (4,4) e svizzeri (4,2).

Del Comitato Testamento Solidale fanno parte 21 Organizzazioni no profit: ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, CBM, Cesvi, Greenpeace, Intersos, Istituto Pasteur Italia Fondazione Cenci Bolognetti, OperationSmile Italia Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Progetto Arca, Telefono Azzurro, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Testamenti solidali per la ricerca e in beneficenza: il grande cuore degli italiani

Today è in caricamento