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Sabato, 20 Aprile 2024
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Da 19 anni 'vive' in ospedale con il figlio disabile, oggi ringrazia i medici: "Una grande famiglia"

Non solo malasanità. La testimonianza della signora Giovanna, che ha voluto ringraziare i medici e infermieri dell'ospedale che da 19 anni si prendono cura di suo figlio Giuseppe, disabile grave fin dalla nascita

"Si parla spesso di malasanità. Io voglio raccontare, invece, una storia al contrario perché tutti devono venire a conoscenza della bellissima esperienza che sto vivendo da ben 19 anni in questo nosocomio". Inizia così la lettera di una donna foggiana, madre di un ragazzo che fin dalla nascita ha avuto bisogno di cure continue poiché affetto da una gravissima disabilità. Anno dopo anno, passando di reparto in reparto, la signora Giovanna Stelluto ha avuto modo di constatare la professionalità di chi lavora agli Ospedali Riuniti di Foggia e ha voluto raccontarlo pubblicamente, con una lettera inviata a FoggiaToday.

Suo figlio Giuseppe non parla, non vede e non cammina. "Da quando è nato abbiamo sempre avuto bisogno di cure ospedaliere, praticamente sono 19 anni che vivo in questo ospedale", dice la signora Giovanna. Il primo contatto è stato con il reparto di Pediatria, guidato dal primario dott. Romondia. "L’intera equipe medica non mi lasciava mai sola, mi sosteneva continuamente, anche solo moralmente, mentre era impegnata a salvare la vita al mio bambino, nato prematuro con paresi", ricorda. Le infermiere trascorrevano la notte insieme a me, cercando di farlo addormentare”. Successivamente Giuseppe è stato ricoverato in neuropsichiatria infantile, dove fu costretto a mettere la Peg (gastrostomia endoscopica percutanea) per essere nutrito artificialmente tramite un sondino. "Il dott. Spina e la sua equipe furono estremamente competenti", racconta la signora Giovanna.

Una vita in ospedale con il figlio, il ringraziamento ai medici di una mamma

"Dopo sette anni, a causa di una infezione, mio figlio ha avuto febbri molto alte. Fummo costretti a tornare con urgenza in ospedale. Giunti nel complesso ospedaliero, fummo accolti dall’incredibile competenza dell’infermiera Teresa Nutile e accompagnati nel reparto di Gastroenterologia". "Al nostro arrivo, tutti, medici ed infermieri, si sono dedicati a Giuseppe con estrema gentilezza e premura. Sono rimasta molto colpita anche dall’impostazione del reparto, organizzato, pulito, ordinato. Durante le visite mattutine i dottori sono stati gentili, rassicuranti, sempre col sorriso sulle labbra e sempre disposti a chiarire i dubbi di ciascun pazienza con estrema semplicità", scrive la madre di Giuseppe. "Sono stati meravigliosi – continua Giovanna - oggi li considero una grande famiglia".

"Direttore, medici e tutto il personale incontrato in questo ospedale negli ultimi 19 anni, ed in particolare quelli con cui ho trascorso gli ultimi mesi nel reparto di Gastroenterologia, non solo hanno manifestato una grande professionalità, ma a questa hanno associato quell’umanità che non sempre si riscontra nei comuni mortali. Ed è per questo che io personalmente voglio esprimere tutto il mio rispetto nei confronti del dott. Rodolfo Sacco, dirigente di questa meravigliosa famiglia".

"Un grazie anche da parte di mio figlio a tutti i medici, infermieri, OSS e ausiliari che lo hanno accudito con tanto amore. Ringrazio Dio per avermi mandato in quel reparto. Un grazie a tutti dal profondo del cuore", conclude Giovanna. Una lettera densa di gratitudine che FoggiaToday ha deciso di pubblicare "con piacere. Perché non deve far notizia solo la malasanità".

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