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Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità Malta

La Lifeline a Malta, il premier Muscat: "I profughi a bordo accolti in 8 Stati"

La nave della ogn sarà trattenuta per indagini, ha detto il primo ministro. Oltre a Malta, hanno dato disponibilità ad assistere i profughi Italia, Spagna, Francia, Portogallo, Lussemburgo, Belgio e Olanda

La Lifeline è entrata nel porto de La Valletta. La nave della ong con a bordo 234 migranti avuto il permesso di attraccare oggi nei porti di Malta. Ad annunciarlo era  stato il premier maltese Muscat nel corso di una conferenza stampa, dopo che nelle ultime ore la ong aveva fatto sapere su Twitter di aver ricevuto il permesso di entrare nelle acque territoriali dell'isola per cercare riparo dalle avverse condizioni meteo, ma nessun accesso ai suoi porti.

"Dobbiamo accertare il numero delle persone a bordo, il loro profilo, chi cerca asilo e chi è un migrante economico, il numero dei minori non accompagnati", ha detto il premier, ma è ancora "presto per i dati sulla ricollocazione dei migranti" a bordo della nave Lifeline. Nel corso della conferenza stampta, Muscat ha detto: "Abbiamo promesse da ogni stato membro che li accoglierà secondo la sua capacità, ma ora non voglio indicare numeri",  anche se finora sono otti i Paesi Ue che hanno accettato le eventuali ricollocazioni sul loro territorio dei migranti a bordo della nave Lifeline. Oltre alla stessa Malta, hanno accettato di accogliere i migranti della Lifeline anche Italia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Portogallo, Irlanda e Francia, ha detto Muscat, ringraziando i governi di questi Paesi. Anche la Germania, ha fatto sapere il ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer, accetterà una quota di migranti della Lifeline, a patto che la nave della ong venga posta sotto sequestro.

La colpa di quanto accaduto "ricade sul capitano", ha sottolineato, perché "ha ignorato le leggi internazionali". Al contrario di quanto rivendicato dalla ong, le autorità olandesi hanno negato che la nave sia registrata nei Paesi Bassi, ha detto Muscat. "La nave è solamente stata comprata in Olanda", ha detto il premier, anticipando che "ci sarà un'inchiesta". "Abbiamo sempre pensato che la nave fosse registrata (in Olanda, ndr) e ora abbiamo la conferma che non è così", ha detto Muscat, ricordando che da diversi mesi è in vigore un codice di condotta delle ong voluto dall'Italia.

All'alba, sempre su Twitter, Lifeline aveva fatto richiesta tramite il capitano Claus-Peter Reisch di "ingresso nelle acque maltesi per cercare riparo rispetto alla situazione meterologica delle prossime ore", mentre "a bordo molte persone soffrono il mare".

"Un giorno fa è arrivata la notizia che siamo autorizzati ad entrare a Malta, ma non abbiamo ancora ottenuto l'approvazione. Chiediamo ora se siamo autorizzati a proteggerci almeno dalle alte onde e dal forte vento al largo della costa maltese", aveva scritto la ong su Twitter. 

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Il co-fondatore e portavoce della ong, Axel Steier, aveva attaccato in precedenza il ministero dell'Interno tedesco Horst Seehofer. Secondo Steier, a far ritardare l'ingresso della nave nel porto di Malta era stato il no della Germania all'accordo raggiunto che prevedeva che fosse Valletta ad accogliere i migranti, per poi disporne la redistribuzione in altri Paesi europei. 

Migranti a bordo della Lifeline | Ansa

"Agisce come una versione tedesca del collega italiano Salvini - ha scritto Steier in un comunicato, riferendosi a Seehofer - e rende il governo tedesco complice della mancata assistenza a persone in pericolo. Se la situazione a bordo della nave subirà un'escalation a causa delle condizioni di sfinimento e debolezza delle persone a bordo, e del peggioramento del tempo, Seehofer ne avrà piena responsabilità".

Diverse ong italiane e maltesi hanno diffuso un comunicato per stigmatizzare quanto sta avvenendo nel Mediterraneo:

Pur accogliendo con soddisfazione i recenti sviluppi in relazione all’avvenuto sbarco delle persone a bordo della nave cargo Alexander Maersk e la notizia dell’attuale coordinamento tra i governi italiano, maltese, francese e spagnolo. Chiediamo che tutte le parti coinvolte permettano lo sbarco immediato delle oltre 230 persone soccorse in mare, tra cui bambini, minori non accompagnati e altri individui vulnerabili, che si trovano a bordo della nave da soccorso Lifeline. Pur comprendendo il bisogno di chiarire le responsabilità legali relative alla situazione, vogliamo sottolineare come la protezione della vita e della dignità umana debbano, in casi come questi, rimanere la priorità principale

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