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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Matrimoni "fuori dal Comune": la proposta di legge che liberalizza il sì

Depositata alla Camera da due parlamentari Pd, la nuova legge prevede la possibilità di sposarsi anche al di fuori della "casa comunale" in luoghi più insoliti di quanto sia già possibile. Ecco cosa potrebbe cambiare

L'articolo 106 del Codice Civile prevede che il matrimonio debba essere celebrato "pubblicamente nella casa comunale davanti all'ufficiale dello stato civile al quale fu fatta la richiesta di pubblicazione". Secondo la legge solo "in casi eccezionali" la celebrazione può avvenire anche al di fuori della casa comunale, anche se in realtà, come si legge sul sito della Prefettura, "l’eccezionalità di tale ipotesi si è molto attenuata nel corso degli anni, stimolata dalle continue richieste dei nubendi di avere una 'sede' esteticamente idonea ove sposarsi e dall’accondiscendenza di alcuni amministratori locali". 

A breve però tutto potrebbe cambiare. Lo scorso 30 aprile è stata infatti depositata alla Camera una proposta di legge (1811) a firma di due deputati del Pd, Umberto Buratti e Mauro Dal Barba, che prevede 'modifiche delle disposizioni del codice civile in materia di  celebrazione del matrimonio'.

La proposta di legge per liberalizzare il matrimonio

Il testo della legge non è stato ancora pubblicato sul sito della Camera, ma i due parlamentari hanno spiegato all’Adnkronos che l’obiettivo della proposta è superare l'articolo 106 del codice civile "specificando che si può celebrare il matrimonio al di fuori della casa comunale anche presso siti non appartenenti al Comune". 

All'articolo 2, infatti, la Pdl prevede: "All'articolo 106 del codice civile le parole 'nella casa comunale' sono soppresse".

Se  la legge dovesse ottenere il via libera del Parlamento dunque ci si potrà sposare anche in luoghi insoliti, più di quanto non sia possibile già oggi. Negli anni - spiega l’AdnKronos -, ad allargare un po' le maglie della legge è stata l'introduzione, con regolamenti e circolari, del concetto di "sede comunale aggiunta", un luogo che rientri comunque "nelle proprietà o disponibilità dei comuni". 

Che cosa potrebbe cambiare con la nuova legge

Ma secondo i due deputati del Pd la proposta di legge permette ben altro e ci si potrà sposare anche in siti privati, purché di gradimento dei due sposi. Ad esempio, proseguono i promotori, "molti concittadini o turisti che vivono e amano la Versilia chiedono che il loro matrimonio sia ufficiato fuori dalla Casa Comunale e delle sue pertinenze" e "per ciò che riguarda la città di Forte dei Marmi spesso si chiede che i matrimoni vengano celebrati sulle sue bellissime spiagge".

"Il matrimonio come momento di felicità e non puro atto formale"

Per Buratti e Dal Barba si tratta di trasformare "il matrimonio civile da un puro atto formale davanti all'ufficiale di stato civile ad un momento in cui la celebrazione rappresenti un momento di felicità e di affermazione di libertà sia per gli attori sia per l'officiante". 

I promotori sostengono che la proposta di legge potrà aiutare anche il turismo matrimoniale "uno dei settori più in crescita nel nostro paese, mettendo in piedi una rete di marketing, valorizzazione e promozione del territorio ad hoc che prevede il coinvolgimento delle nostre strutture per offrire una risposta alle esigenze delle coppie italiane e straniere che scelgono l'Italia come luogo dove celebrare il proprio matrimonio".
 

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