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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Lombardia, sindacati accusano: tagliati i premi a medici e infermieri (ma Gallera smentisce)

I sindacati di categoria contestano la delibera con cui la giunta regionale ha ratificato l’accordo sui premi per gli operatori sanitari impegnati contro il covid. La replica dell’assessore al Welfare Gallera

La Regione Lombardia aveva annunciato un bonus in busta paga a medici, infermieri e operatori sanitari che avevano lottato in prima linea contro il coronavirus ma nelle ultime ore le cose sembrano cambiate, come denunciano i sindacati di categoria

Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Pfl hanno dichiarato in una nota congiunta di aver preso atto “con stupore, della delibera di giunta regionale del 9 giugno in merito alla ratifica degli accordi sottoscritti” sulla questione del premio agli operatori sanitari “eroi”.  I sindacati di categoria hanno espresso infatti la loro “contrarietà sui contenuti della stessa nella parte relativa agli oneri riflessi e Irap che comporterebbe un taglio inaccettabile alle quote riconosciute ai lavoratori dall’accordo sottoscritto". Il timore è quindi che tra oneri e Irap - l'imposta regionale - in busta paga finisca ben poco del bonus promesso. 

"Come organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative ribadiamo che l’accordo sottoscritto va rispettato nella sua interezza sia per quanto riguarda la parte normativa che economica e se necessario quest’ultima va incrementata al fine di non deludere le legittime aspettative dei lavoratori che hanno fronteggiato la pandemia - sottolineano Cgil, Cisl e Uil -. Abbiamo richiesto un incontro urgente con il presidente Fontana e la Direzione Generale del Welfare al fine di verificare lo stato degli accordi per corrispondere l’intera quota sottoscritta nei modi e nei tempi dettati dagli accordi regionali".

Dello stesso avviso anche gli esponenti locali del Partito democratico. "È una vergogna che regione non mantenga gli accordi fatti con i sindacati di medici e infermieri che sono stati in prima linea a combattere il Covid”, accusano i consiglieri regionali Carmela Rozza e Carlo Borghetti. 

"Poche settimane fa si erano accordati per un premio fino a 1.250 euro che oggi, dopo la delibera regionale, si scopre che sarà dimezzato - dicono Rozza e Borghetti -. È assurdo che si usino i soldi destinati a questi lavoratori, che anche la Regione definiva eroi e che oggi prende in giro, per scontare tasse e oneri agli ospedali di appartenenza". I due esponenti dem chiedono per questo che la Regione Lombardia riveda "la delibera e, se occorre, aumenti la dotazione economica per mantenere gli impegni presi, perché questi medici e infermieri meritano rispetto per l’abnegazione e la professionalità con cui hanno affrontato mesi difficilissimi".

L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha replicato con una nota ufficiale: "Le modalità di erogazione del 'bonus' a medici e infermieri impegnati nel corso dell'emergenza Covid sono sempre state chiare, trasparenti e condivise. Stupiscono le affermazioni di alcuni consiglieri regionali del Pd, totalmente fuorvianti, che tentano di offuscare un accordo importante sventolando accuse improprie caratterizzate da strumentalizzazione politica”.

"L'intesa con le Organizzazioni sindacali che rappresentano la Dirigenza Medica e il personale del comparto è stata raggiunta al termine di un confronto serio e approfondito grazie al quale sono stati distribuiti 223 milioni di euro, 123 dei quali determinati da risorse statali, 41 milioni, e regionali, 82 milioni, legate all'emergenza Covid”, ha aggiunto Gallera. “Nei prossimi giorni - ha poi proseguito l’assessore - ci sarà un nuovo passaggio con i sindacati per l'erogazione di ulteriori 31 milioni, che andranno sempre a beneficio di medici e infermieri, integrando gli incentivi già previsti. Non comprendo queste sterili polemiche finalizzate a gettare fango su una iniziativa che si è sempre svolta alla luce del sole".

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