“Salvini ministro della paura”, Mannoia attacca e lui risponde: “Canta che ti passa”
Botta e risposta sui social tra la cantante e il vicepremier leghista dopo l'aggressione all'atleta italiana Daisy Osakue
L'aggressione all'atleta azzurra Daisy Osakue è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, scatenando un'ondata di polemiche che hanno coinvolto soprattutto Matteo Salvini, leader della Lega, vicepremier e ministro dell'Interno.
L'ultima a scagliarsi contro il numero uno del Carroccio è stata la cantante Fiorella Mannoia, che attraverso il suo profilo Twitter ha utilizzato parole 'forti' nei confronti del leghista: “Ma che 'razza' di gente siete? Il lavoro del 'ministro della paura' sta dando i suoi frutti, ci si è messo d'impegno, giorno dopo giorno. Complimenti! Ora sarà soddisfatto”.
Ma che “razza” di gente siete? Il lavoro del “ministro della paura”sta dando i suoi frutti, ci si è messo d’impegno, giorno dopo giorno. Complimenti! Ora sarà soddisfatto. https://t.co/bIXes9WyDS
— fiorella mannoia (@FiorellaMannoia) 30 luglio 2018
La risposta di Salvini non si è fatta certo attendere. Sempre attraverso i suoi canali social, il ministro dell'Interno ha ribattuto: “Dai Fiorella, non esagerare, pensa al cielo d'Irlanda e canta che ti passa”.
Dai Fiorella, non esagerare, pensa al cielo d’Irlanda e canta che ti passa😘 https://t.co/3DypryeWTJ
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 30 luglio 2018
Intervista all'atleta Daisy Osakue: "Aggressione vigliacca, l'Italia ormai è diversa"
La controrisposta
Ancora qualche ora e, sempre via Twitter, la cantante chiama in causa Salvini che, in giornata, aveva risposto "non diciamo sciocchezze" a chi gli aveva chiesto se esistesse un'allerta razzismo: "No, ma non '’è nessun allarme razzismo. Siamo esagerati! Va tutto bene" si legge in un tweet di Mannoia, dove allega la notizia del senegalese che ha denunciato di essere stato insultato dal dipendente di una Asl.
No,, ma non c’è nessun allarme razzismo. Siamo esagerati! Va tutto bene. https://t.co/kmZcHPo6ug
— fiorella mannoia (@FiorellaMannoia) 31 luglio 2018