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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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I marò saranno processati in Italia ma l'India dovrà essere risarcita

Sarà un tribunale italiano a giudicare la condotta e l'eventuale responsabilità dei militari imbarcati sul mercantile Enrica Lexie che il procuratore dello stato indiano del Kerala ritiene responsabili della morte di due pescatori il 15 febbraio 2012

Il Tribunale arbitrale dell'Aja ha stabilito oggi che i due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, dovranno essere processati in Italia. Il tribunale ha inoltre riconosciuto che l'Italia "ha violato la libertà di navigazione" e dovrà pertanto compensare l'India per la perdita di vite umane e i danni fisici, materiali e umani.

"L'Italia è pronta ad adempiere a quanto stabilito dal Tribunale arbitrale, con spirito di collaborazione", afferma il ministero degli esteri italiano che ricorda come i Fucilieri di Marina godono della immunità in relazione ai fatti accaduti durante l'incidente del 15 febbraio 2012 e all'India viene pertanto precluso l'esercizio della propria giurisdizione nei loro confronti.

"Il Tribunale arbitrale ha accolto la tesi sempre sostenuta dall'Italia in tutte le Sedi giudiziarie - indiane e internazionali - e cioè che i due Fucilieri di Marina erano funzionari dello Stato italiano, impegnati nell'esercizio delle loro funzioni, e pertanto immuni dalla giustizia straniera".

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio commenta su Facebook: "È una notizia molto positiva, che premia il grande lavoro svolto in questi anni dal team legale a tutela dell`Italia nelle sedi giudiziarie indiane e internazionali, nonché l`impegno diplomatico che il nostro Paese non ha mai fatto mancare alla causa dei due fucilieri di Marina".

"La tesi dell`Italia, dopo anni di lunghe battaglie, ha dunque prevalso - prosegue Di Maio - I nostri due militari, funzionari dello Stato italiano, impegnati nell'esercizio delle loro funzioni sono immuni dalla giustizia straniera. Non abbiamo mai smesso di seguire questo caso, ma voglio ringraziare anche chi mi ha preceduto per la costanza e la determinazione impiegate su questa vicenda. L'Italia naturalmente rispetterà quanto stabilito dal Tribunale arbitrale, con spirito di collaborazione. Oggi si mette un punto definitivo a una lunga agonia. Un abbraccio ai nostri due marò e alle loro famiglie".

"Va dato atto dell'importante lavoro diplomatico svolto con determinazione e dedizione in tutti questi anni, sempre in un atteggiamento costruttivo e collaborativo nei confronti del Governo e del popolo indiano, a cui ribadiamo il nostro sentimento di amicizia - commenta il ministro della Difesa Lorenzo Guerini - Ora il procedimento avrà il suo corso, ma in quella che è la sua sede naturale, ovvero la giurisdizione italiana".

Per i due fucilieri di marina ora si riaprirà il procedimento penale.

++ articolo in aggiornamento ++

Che fine hanno fatto i marò?

L'arbitrato doveva stabilire chi tra Italia e India avrebbe dovuto giudicare la condotta e l'eventuale responsabilità dei militari che il procuratore dello stato indiano del Kerala ritiene responsabili della morte di due pescatori il 15 febbraio 2012. La tesi dell'accusa vuole la responsabilità di Girone e Latorre che avrebbero sparato rispondendo ad un allarme anti pirateria scattato sul mercantile Enrica Lexie su cui i due fucilieri erano imbarcati nell’ambiro di un servizio di sicurezza.

La vicenda dei marò aveva dato vita ad uno scontro diplomatico tra Italia e India fin da quando i due militari erano stati costretti a scendere dal mercantile e posti in stato di fermo in India per quasi due anni. 

Latorre tornò in Italia nel 2014 a seguito di un ictus, mentre Girone fece ritorno solo nel 2016 per “ragioni umanitarie”. Una volta in Italia, sono stati trasferiti uno a Roma e l’altro a Bari: nessuno dei due è autorizzato a lasciare l’Italia. 

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