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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La storia del migrante 14enne del Mali morto in mare con la pagella cucita in tasca

Il racconto dell'anatomopatologa che eseguì l'autopsia sul corpo del giovane migrante morto nel naufragio dell'aprile 2015. La storia è stata illustrata da una vignetta di Makkox

Sorride, mostrando orgoglioso la pagella. A complimentarsi con lui, in fondo al mare, un polpo, uno squalo, un granchio e altri pesci.

A vederla così, la vignetta di Makkox dal titolo "Tesori perduti" sembra quasi una favola: cos'altro ci fa infatti un ragazzino sott'acqua, sul fondale, con una pagella in mano? E invece è la realtà e il vignettista di Propaganda Live ha immaginato così il migrante 14enne proveniente dal Mali e morto nel naufragio dell'aprile 2015. In tasca il medico legale incaricato dell'autopsia gli trovò appunto una pagella scolastica, cucita nella tasca. A raccontare questa storia è proprio l'anatomopatologa Cristiana Catteneo, del laboratorio Labanof (laboratorio di antropologia e odontologia forense), nel libro "Naufraghi senza volto" appena pubblicato da Raffello Cortina Editore. 

Nel volume, di cui il Corriere della Sera riporta oggi alcuni stralci, Cattaneo descrive il momento in cui lei e i suoi colleghi trovarono la pagella. 

Mentre tastavo la giacca, sentii qualcosa di duro e quadrato. Tagliammo dall’interno per recuperare, senza danneggiarla, qualunque cosa fosse. Mi ritrovai in mano un piccolo plico di carta composto da diversi strati. Cercai di dispiegarli senza romperli e poi lessi: Bulletin scolaire e, in colonna, le parole un po’ sbiadite mathematiques, sciences physiques… Era una pagella. 'Una pagella', qualcuno di noi ripeté a voce alta. Pensammo tutti la stessa cosa, ne sono sicura: con quali aspettative questo giovane adolescente del Mali aveva con tanta cura nascosto un documento così prezioso per il suo futuro, che mostrava i suoi sforzi, le sue capacità nello studio, e che pensava gli avrebbe aperto chissà quali porte di una scuola italiana o europea, ormai ridotto a poche pagine scolorite intrise di acqua marcia?"

In "Naufraghi senza volto" Cattaneo racconta l'attività del Labanof dell'Università di Milano, impegnato dal 2013 a ricostruire l'identità delle vittime del Mediterraneo morti in quei viaggi della speranza. 

Solo nel 2018, secondo i dati dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) di quattromila e più morti l'anno scorso sulle rotte dei migranti, la metà di loro ha perso la vita nel Mediterraneo

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