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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Basta odio in tv e sui social: cosa dice il nuovo regolamento

L'Agcom ha diffuso il nuovo testo che mette nel mirino stereotipi, discriminazioni o espressioni d'odio sia sui media tradizionali che su quelli moderni: ecco cosa prevede

Porre un freno alle espressioni violente che incitano all'odio, razziale, religioso o di qualsiasi altro genere, che hanno invaso televisione, radio e soprattutto i social network. Questo è l'obiettivo del nuovo regolamento varato dall'Agcom, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che ha redatto il testo dopo una consultazione pubblica a cui hanno partecipato le associazioni di settore, società civile e imprese, con la collaborazione dell'Ordine dei giornalisti. Il regolamento contro il cosiddetto 'hate speech' è stato promosso dal consigliere Antonio Nicita, e prende di mira tutti ogni tipologia di espressione che possa incitare o fomentare violenza, odio e discriminazione, sia sui media tradizionali che su quelli moderni. 

Il regolamento contro l'hate speech

Come specificato in un comunicato stampa, il regolamento l'Autorità intende fornire un quadro più definito di norme finalizzate al contrasto alle espressioni d'odio, secondo i principi delle normative italiane ed europee in materia volti a contrastare forme di discriminazione basate sulla costruzione e diffusione di stereotipi, nonché di generalizzazioni decontestualizzate di singoli episodi di cronaca che ledono la dignità di singole persone.

Il regolamento contro l'hate speech: il testo completo

Il regolamento stabilisce i principi e le disposizioni cui devono adeguarsi i fornitori di servizi media audiovisivi e radiofonici soggetti alla giurisdizione italiana nei programmi di informazione e intrattenimento per assicurare il rispetto della dignità umana e del principio di non discriminazione e contrasto alle espressioni di odio. Restano ferme le attribuzioni dell'Ordine dei giornalisti di cui al combinato disposto della legge n.69/1963 e del D.P.R. n.137/2012, relativamente ai propri iscritti.

Come funziona il nuovo regolamento

Ma come funzionerà il nuovo regolamento? Per prima cosa l'Autorità porrà sotto la lente d'ingrandimento tutti i media in modo da individuare attraverso il proprio monitoraggio la presenza di espressioni legate a luoghi comuni contro bersagli specifici che possano dare luogo a discriminazioni di qualsiasi genere, come spesso accade con degli episodi di cronaca, magari isolati,   e che invece vengono utilizzati come punto di partenza per 'generalizzare' e fare 'di tutta un'erba, un fascio'. Oltre al proprio sistema di monitoraggio l'Agcom interverrà anche in seguito ad eventuali segnalazioni di associazioni o altre organizzazione, tutelando comunque la libertà di stampa e di espressione di ogni singolo individuo. 

Ma cosa succede in caso di violazione? Da quanto previsto dal nuovo regolamento l'approccio cambierà in base al caso in oggetto. Gli episodi isolati verrano soltanto 'segnalati' sul sito dell'Agcom, mentre per comportamenti reiterati o irregolarità sistematiche verrano sanzionate in maniera più dura: editori e piattaforme avranno 15 giorni per rispondere alla contestazione dell'Autorità, mentre nel caso di liberi professionisti, come ad esempio i giornalisti, verrà tirato in ballo l'Ordine di riferimento. Nel caso in cui le diffide dell'Agcom non abbiano portato alcun risultato, il nuovo regolamento prevede anche delle sanzioni economiche, che possono variare dal 2 al 5% del fatturato.

Un grosso cambiamento soprattutto per quanto riguarda il web, veicolo attraverso il quale l'odio si muove con molta più facilità, grazie anche alle fake news e ad un utilizzo scellerato dei social network. Per quanto riguarda la televisione invece l'Agcom ha previsto che vengano attivate delle iniziative per promuovere l'inclusione sociale, la coesione e i diritti della persona. A tal proposito l’Autorità ha inoltre predisposto un video a carattere istituzionale disponibile da oggi sul sitodell'Agcom e sui propri canali social e che nei prossimi giorni sarà oggetto di una specifica campagna sulle reti televisive nazionali.

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