rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità

Via la patente, o forse no: omicidio stradale e cellulare alla guida, cosa cambia

Sì a pene più severe (ma revoca immediata della patente solo per alcol o droga): la sentenza della Consulta sulla legge che ha introdotto il reato di omicidio stradale. Ma la Polstrada: via la patente alla prima infrazione per chi usa il cellulare alla guida

Le pene severe previste dalla legge sull'omicidio stradale sono legittime. La Corte costituzionale ha promosso la riforma del 2016 che ha introdotto il delitto di omicidio stradale e quello di lesioni personali stradali gravi o gravissime, inasprendone le sanzioni. La legge ha superato - spiega Palazzo della Consulta - il vaglio di costituzionalità sul divieto di bilanciare aggravanti con attenuanti.

Omicidio stradale: revoca automatica della patente solo per alcol e droga

E' invece illegittimo, secondo la Corte, l'articolo 222 del Codice della strada dove prevede la revoca automatica della patente in tutti i casi di condanna per omicidio e lesioni stradali. La revoca automatica è legittima solo nei casi di condanna per reati stradali aggravati dallo stato di ebbrezza o di alterazione psicofisica per l'assunzione di droghe. L'automatismo è invece illegittimo nelle altre ipotesi di condanna per omicidio o lesioni stradali e viene pertanto riconosciuto al giudice il potere di valutare caso per caso, applicando in alternativa alla revoca la sanzione meno grave della sospensione della patente.

In sostanza, insomma, il ritiro immediato della patente in caso di condanna per omicidio e lesioni stradali scatta in maniera automatica solo se c'è l'aggravante per alcol e droga. "Con la valutazione del giudice caso per caso si va nella direzione giusta - ci dice al telefono Piergiorgio Assumma, presidente di Onvos, Osservatorio nazionale per la tutela delle vittime di omicidio stradale -. Il ritiro della patente di guida in caso di omicidio stradale aggravato dallo stato di ebbrezza o dall'assunzione di droghe è doveroso, perché c'è il pericolo della reiterazione della condotta. Se mi metto alla guida con un tasso alcolemico elevato, la percezione del rischio di ciò che potrebbe succedere indubbiamente c'è". 

Omicidio stradale: quali sono le pene

Per i guidatori colpevoli di omicidio stradale colti in stato psicofisico alterato, sono escluse le attenuanti inerenti la "responsabilità non esclusiva" dell'imputato, che comportano la diminuzione della pena fino alla metà. Rimangono i capisaldi del provvedimento, che vale la pena di ricordare: reclusione da 6 mesi a 3 anni per i guidatori che - in stato di ebbrezza, sotto l’effetto di droghe o rei di manovre pericolose - si rendono colpevoli di lesioni colpose gravi e da 2 a 4 anni di reclusione in caso le lesioni siano gravissime. La pena per omicidio stradale causato da violazioni non gravi al codice della strada oscilla fra 2 e 7 anni. Per chi viene colto con un tasso alcolemico sopra 1,5 grammi per litro di sangue (o sotto effetto di droghe), la pena va da 8 a 12 anni di carcere. Stesso trattamento per i neopatentati e i professionisti del trasporto persone o di mezzi pesanti sorpresi con tasso alcolemico compreso tra 0,8 g/l e 1,5 g/l. Ci sono, poi, le aggravanti previste in caso di fuga del conducente (la pena lievita fino a due terzi, e non è inferiore a 5 anni), o di guida senza patente, senza copertura assicurativa e per i conducenti di mezzi pesanti.

Polstrada: guida col cellulare, via la patente alla prima infrazione

Ma c'è di più. In un'audizione tenuta oggi alla commissione Trasporti della Camera, Santo Puccia - primo dirigente della Polizia stradale - ha sostenuto che la principale causa degli incidenti stradali "è la distrazione e l'uso improprio di smartphone e altri dispositivi" e sarebbe pertanto necessaria "una modifica che consenta il ritiro della patente alla prima violazione". Troppi automobilisti continuano ad usare il cellulare al volante: ecco perché, secondo la Polstrada, lo spauracchio del ritiro immediato della patente potrebbe essere un deterrente efficace. E potrebbe "ingenerare quell'effetto virtuoso ottenuto a suo tempo con la patente a punti".

Cellulare alla guida: "Ritiro immediato della patente alla prima violazione"

Una proposta già raccolta dalla vicepresidente della commissione in quota Forza Italia, Deborah Bergamini, e accolta con favore anche dal Movimento 5 stelle, che ha presentato una proposta di legge di modifica del Codice della strada. La richiesta è di sanzioni amministrative "molto pesanti per chi utilizza dispositivi mobili durante la guida, con decurtazione dei punti e sospensione della patente di guida fino a tre mesi già alla prima violazione e sei se recidivi", rimarcano Diego De Lorenzis ed Emanuele Scagliusi, vicepresidente e capogruppo pentastellati in commissione Trasporti a Montecitorio e firmatari della proposta di legge.

"Cosa chiediamo al governo per rendere più efficace la legge sull'omicidio stradale"

La legge sull'omicidio stradale c'è, è in vigore dalla primavera del 2016 ma, come molte leggi, presenta alcune lacune che rischiano di minarne l'efficacia. Anche l'Onvos ha proposto una riforma di legge in tal senso, per rendere coattivi i prelievi del sangue su chi era alla guida al momento dell'incidente (qui tutti i dettagli). "Nella nostra proposta c'è anche l'introduzione dell'aggravante dell'uso del cellulare in auto in caso di omicidio stradale. La nuova norma non ha inciso troppo nella riduzione del numero delle vittime. Va calibrata meglio, c'è bisogno di tempo", racconta Assumma, presidente di Onvos e penalista.

Cosa succede oggi? Secondo il Codice della strada in vigore, la sospensione della patente c'è solo in caso di recidiva e "ciò si è mostrato poco efficace in termini di deterrenza. La modifica normativa - ha sottolineato Puccia - è di grande aiuto dal punto di vista della prevenzione. Purtroppo si tratta di una trasgressione diffusissima e difficile da contrastare". In base al nuovo Codice della Strada, è sempre vietato togliere le mani dal volante per usare un cellulare. La legge vieta in pratica ogni azione e ogni gesto che preveda l'utilizzo fisico del telefono quando il veicolo è in marcia: vietato telefonare, vietato scrivere messaggi, vietato consultare le mappe sullo smartphone. A norma di legge, vietato anche prendere in mano il cellulare per rifiutare una chiamata. E' anche vietato utilizzare il cellulare in vivavoce tenendolo con una mano. Se si usano gli auricolari, un orecchio deve sempre rimanere libero e "connesso" ai rumori del traffico.

Cellulare alla guida e sospensione della patente: cosa succede oggi

Come detto, però, chi oggi viene sorpreso con il cellulare alla guida della sua auto non rischia la sospensione della patente, a meno che non lo faccia nuovamente nel giro di due anni. E' prevista una multa fino ai 647 euro e il taglio di cinque punti dalla patente. Chi viene beccato nuovamente entro due anni ad usare lo smartphone alla guida rischia la sospensione della patente fino a tre mesi. La Polizia stradale chiede norme più severe. La palla passa al governo. In un'intervista rilasciata al Mattino l'estate scorsa, il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli spiegava: "Stiamo ragionando su un inasprimento delle sanzioni per chi usa lo smartphone mentre sta guidando, fino all'eventualità del ritiro immediato della patente. Ma prima ancora di una scelta sulle norme, servono più controlli e una doverosa opera di sensibilizzazione culturale, specie tra i giovani. Senza un cambio di mentalità, i risultati saranno sempre parziali''. Non c'è più tempo da perdere. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Via la patente, o forse no: omicidio stradale e cellulare alla guida, cosa cambia

Today è in caricamento