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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Dove lavarsi, mangiare e dormire: ecco la "Guida Michelin" per chi vive in strada

Presentata a Roma la nuova guida della Comunità di Sant'Egidio che segnala tutte le strutture legate al mondo del volontariato per chi vive in strada. Anche quest'anno riparte la campagna "A Natale, aggiungi un posto a tavola"

Quasi duecentosessanta pagine per raccogliere tutti i servizi pubblici e privati indispensabili per chi si trova in stato di necessità - italiani e stranieri - e per avere infomazioni utili per accedere all'assistenza sanitaria, formazione professionale e altre questioni burocratiche. E' la nuova guida "Dove mangiare, dormire, lavarsi" a Roma, giunta ormai alla 29esima edizione.

La "Guida Michelin" dei poveri

Una sorta di "Guida Michelin" curata dalla Comunità di Sant'Egidio per chi è senza fissa dimora o è in difficoltà. Sono elencate 42 mense, 41 gruppi (di cui 14 parrocchiali) che offrono cene in strada, 43 centri stabili per dormire, 29 servizi docce, 37 centri per curarsi, 174 centri d'ascolto (di cui 95 parrocchiali), 10 numeri di telefono per richieste d'aiuto, 38 centri e comunità per alcolisti e tossicodipendenti, 4 entri pubblici e 9 organismi di sostegon per detenuti, 13 centri per donne vittime di tratta, 19 servizi contro il gioco d'azzardo, 25 scuole di italiano per stranieri (di cu i11 presso le sedi di Sant'Egidio) e 5 corsi di formazione per mediatori culturali. 

Il libro è dedicato a Modesta Valenti, una senza fissa dimora che dormiva alla stazione Termini, morta nell'inverno del 1983 senza soccorso perché il personale dell'ambulanza, considerandola sporca si rifiutò di assisterla. 

Ogni anno la Comunità di Sant'Egidio segnala tutte le strutture legate al mondo del volontariato e che possono essere un punto di riferimento per chi vive in strada offrendo una riposta concreta ai loro bisogni quotidiani. In Italia, secondo l'Istat, vivono oltre 5 milioni di persone sotto la soglia della povertà assoluta, un numero in aumento rispetto agli ultimi anni e nel quale rientrano molto anziani in serie difficoltà economiche e abitative. 

Nella sola Roma, secondo le stime di Sant'Egidio, vivono circa 8.000 persone senza una dimora, se non si considerano anche le persone che vivono in occupazioni permanenti e nei campi rom autorizzati. Di queste 3.000 persone vivono all’aperto o in luoghi di fortuna; 2.500 in edifici abbandonati, macchine o piccoli insediamenti di baracche, mentre 2.500 risiedono presso i centri di accoglienza notturna (tra cui 1700 circa presso parrocchie, associazioni di volontariato e religiosi, 800 circa presso centri convenzionati di Roma Capitale dedicati alla povertà estrema)

Il Pranzo di Natale di Sant'Egidio

Anche quest'anno Sant'Egidio organizza il Pranzo di Natale per i poveri. Un'iniziativa nata ormai più di 35 anni fa e che da allora si è allargata sempre più: lo scorso anno la Comunità ha potuto invitare al pranzo di Natale oltre 55mila persone in difficoltà nel nostro Paese e più di 230mila nel mondo. 

Per poter continuare a finanziare, in Italia, questo importante evento di solidarietà, e accogliere un numero sempre maggiore di persone, la Comunità di Sant’Egidio ha rilanciato anche quest’anno la campagna “A Natale, aggiungi un posto a tavola” a cui si può contribuire con un sms o chiamata da rete fissa al 45586 dal 2 al 25 dicembre.

La festa del Natale di Sant’Egidio sarà vissuta, in tante città italiane, già a partire dal prossimo 24 dicembre con cene della vigilia itineranti, nel corso delle quali i volontari della Comunità di Sant’Egidio andranno presso le stazioni e gli altri luoghi di raduno abituali delle persone senza fissa dimora. I festeggiamenti proseguiranno poi il 25 dicembre con centinaia di pranzi di Natale, il più conosciuto quello organizzato – come da tradizione ormai ultratrentennale – nella Basilica di Santa Maria in Trastevere. Oltre che nelle periferie di numerose città italiane, i pranzi verranno realizzati in numerosi istituti per anziani e anche nelle carceri, come a Regina Coeli.

L'Italia è il Paese europeo con più persone a rischio povertà 

Quest’anno l’obiettivo è quello di mettere insieme a Natale oltre 60mila persone in più di cento città italiane (oltre Roma, anche Genova, Messina, Bari, Milano, Firenze, Torino, Novara, Napoli, Padova, Catania, Cosenza, Palermo, Trieste, Reggio Calabria, solo per citarne alcune): insieme, alla stessa tavola, i volontari con chi è difficoltà, in un pranzo in cui chi serve si confonde con chi è servito. Lo stesso si farà in tutto il mondo, con oltre 230mila persone in Europa, Africa, Asia e America.

Come da tradizione, in Italia, il Pranzo di Natale avrà un menù composto da antipasto, lasagne, polpettone e verdure, frutta fresca, panettone e spumante, caffè e cioccolatini. Inoltre tutti gli ospiti, che sono conosciuti dai volontari, riceveranno dei regali personalizzati: oggetti utili come coperte e sacchi a pelo, radio, indumenti vari, prodotti per l’igiene personale, zainetti, borsoni, ma anche alimenti e dolci, tutti doni “pensati” appositamente per ciascuno di loro.

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